Due nuove specialità nel carnet di Fuà, il fois gras della linea Fiori di Spezie dello chef Fabio Barbaglini. Specialità raffinate che nascono a Firenze

Dalle vette dell’Himalaya ai frutteti a picco sul mare della costa ligure, fino all’Occitania, tra i Pirenei e il mar Mediterraneo, nel sud della Francia: ogni scatola di Fuà, il foie gras della linea Fiori di Spezie firmata dallo chef Fabio Barbaglini, rappresenta il biglietto per viaggiare attraverso luoghi lontani e suggestivi. Oggi il carnet si arricchisce con due nuove specialità: al torchon di fegato d’anatra al naturale, marinato con Marsala e una particolare composizione di spezie, si affiancano il foie gras con fragoline in mostarda e pepe rosa e quello con mandarino candito e pepe di Timut.

Lo chef Fabio Barbaglini

La ricetta, affinata nel corso degli anni e custodita come un prezioso segreto, prevede la marinatura del fegato con Marsala e spezie, che variano a seconda della tipologia. Sale grigio atlantico, pepe di Sechuan, pepe bianco di Sarawak, bacche di coriandolo, curcuma e cardamomo per la versione più naturale; pepe rosa, sale integrale, vino dolce naturale di Rivesaltes millesimato e affinato con metodo Solera, oltre a fragoline in mostarda oppure Pepe di Timut originario del Nepal, sale integrale, vino dolce naturale di Rivesaltes e mandarini canditi dell’Antica Confetteria Pietro Romanengo per le new entry. Dopo la marinatura, il torchon viene cotto al vapore, senza aggiunta di conservanti, panna o burro: una procedura che preserva delle contaminazioni e rende il foie gras pronto per essere gustato accompagnato da pochi semplici granelli di sale o da una composta di frutta in grado di esaltarne la naturale dolcezza.

La complessità aromatica è il filo conduttore dell’intera linea Fiori di Spezie, lanciata la scorsa primavera da Fabio Barbaglini: foie gras, caffè, cioccolato, composte, dolci e preparati salati. Ogni prodotto è seguito direttamente dallo chef in ogni fase della preparazione e reso unico e da un originale quanto personale uso di spezie ed erbe. Le ricette sono studiate da Barbaglini in sinergia con una rete di produttori incrociati nel corso di una carriera lunga 30 anni e raccontano storie di amicizia, rispetto e ritualità rispetto al cibo.

 

Il packaging rispecchia la cura del dettaglio: Fuà, disponibile nei formati da 150 e 300 grammi, è accompagnato da una cartolina con le istruzioni per la degustazione, in scatole di metallo impreziosite da una trama grafica che cambia ogni volta riprendendo i principali ingredienti. La versione al naturale è realizzata anche nel formato 500 grammi, destinato unicamente alla ristorazione. La linea Fiori di Spezie è acquistabile online e presso il Dolce Emporio (Borgo San Frediano 128r – www.dolcemporio.shop), una delle botteghe più ricche di storia di Firenze, recentemente riaperta come boutique del gusto dallo stesso Barbaglini.

  • Già al lavoro a 14 anni, nelle cucine del Lago Maggiore, Fabio Barbaglini perfeziona gli studi in Svizzera, per poi lavorare in diversi stellati internazionali, fino ad aprire il primo ristorante a 23 anni, il “Caffè Groppi” a Trecate (No), conquistando nel 2002 il riconoscimento come miglior giovane chef d’Italia per la Guida dell’Espresso e nel 2004 la stella Michelin. Tra le esperienze più significative quella come capo partita all’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (3 stelle Michelin), ristorante che riaprirà poi nel 2012 in qualità di chef-patron. La filosofia dietro il rilancio de “La Cassinetta” si può sintetizzare in “naturale concezione del gusto”, concetto che tornerà nelle successive esperienze come consulente nel campo della ristorazione italiana e internazionale. Numerosi i riconoscimenti ottenuti nell’arco della carriera, come la stella Michelin del Mont Blanc Hotel Village di La Salle, nel 2011, e il premio per la migliore performance conferito più volte dalla Guida dell’Espresso. Nel 2017 l’approdo a Firenze, dove il progetto si sta ampliando dalla ristorazione alla selezione e vendita di prodotti di alto livello.