“Dante. La visione dell’arte”: scambio di due capolavori del Beato Angelico fra il Museo di San Marco a Firenze e la Pinacoteca dei Musei Civici di Forlì

Il prestito del Giudizio Finale del Beato Angelico (Vicchio del Mugello, c. 1395 – Roma, 1455) per la grande mostra “Dante. La visione dell’arte” in programma al Museo civico di San Domenico a Forlì, ha favorito un accordo di collaborazione tra la Direzione regionale Musei della Toscana, il Museo di San Marco a Firenze da un lato, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e il Servizio Cultura Turismo e Legalità del Comune di Forlì dall’altro. L’intesa è stata approvata e sostenuta dal Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, che insieme a Gianfranco Brunelli – Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì – ha ideato e diretto la mostra, curata da Antonio Paolucci e Fernando Mazzocca.

Beato Angelico – Matività, circa 1428/1430- Tempera su tavola. Sopra il titolo: dittico
  • In base a tale accordo, per tutta la durata della mostra forlivese, si realizzerà lo scambio tra il capolavoro dipinto dal grande frate pittore domenicano per la chiesa del convento fiorentino camaldolese di Santa Maria degli Angeli a Firenze – conservato dall’epoca delle soppressioni presso il Museo di San Marco a Firenze – e il dittico con la Natività e l’Orazione nell’Orto, donato alla città di Forlì nella prima metà dell’Ottocento dall’abate Melchiorre Missirini (Forlì, 1773 – Firenze, 1849), grande erudito dai molteplici interessi, noto in particolare per essere stato a lungo segretario di Antonio Canova, ma soprattutto appassionato collezionista di volumi, dipinti, disegni, medaglie, bozzetti e sculture che lasciò alla natia città di Forlì tra il 1837 e il 1840.

    Il capolavoro del Beato Angelico del Museo di San Marco è oggi in eccellenti condizioni di conservazione, dopo l’intervento di restauro condotto nel 2019 da Lucia Biondi grazie al contributo del Rotary Firenze Certosa.

La sua assenza temporanea dalla Sala del Beato Angelico, completamente rinnovata di recente grazie alla generosità dei Friends of Florence, sarà compensata dall’inedita presenza del prezioso dittico di Forlì nel contesto dell’ambiente che rappresenta una sorta di santuario mondiale dell’arte del grandissimo artista domenicano. Si tratta di una graditissima, proficua collaborazione che prosegue una tendenza in tal senso inaugurata alla fine di settembre del 2019 con l’arrivo a San Marco dal Museo del Prado dell’Annunciazione di Robert Campin, in occasione dei 150 anni del Museo. L’auspicio di tutti è che i fiorentini e i turisti italiani e stranieri possano presto vedere di persona questo ulteriore capolavoro dell’artista, esemplare della fase della sua attività più attenta ai rinnovati modelli della visione rinascimentale. 

Beato Angelico – Orazione nell’orto, circa 1428/1430. Tempera su tavola

Come affermato da Stefano Casciu, Direttore regionale dei musei della Toscana, l’accordo “va nella direzione di valorizzare le raccolte dei nostri musei ed allo stesso tempo di contribuire, ai massimi livelli e nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza, ad iniziative di rilevanza nazionale, come si preannuncia la mostra dedicata da Forlì a Dante in questo anno di celebrazioni del grande Poeta”.

Per Angelo Tartuferi, Direttore del Museo di San Marco, le due tavolette di Forlì, riunite con ogni probabilità in origine a formare un dittico, “costituiscono uno degli esemplari più importanti a riprova dell’intima e assoluta sintonia dell’Angelico con la visione e i modi pittorici di Masaccio”.

Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt dice: “Il virtuoso scambio di opere d’arte conferma l’efficacia e bontà della politica delle Gallerie degli Uffizi di decentrare i flussi e valorizzare luoghi erroneamente considerati periferici, ma che, al contrario, sono i veri centri di cultura e di scambi dell’oggi e del domani”.

Secondo Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì: “Tornare a Beato Angelico nel riallestimento del Museo San Marco, con l’ospitare nella mostra forlivese il suo Giudizio Finale, riassume il significato, nell’anno di Dante, di riproporre il forte legame tra la visione della parola e la parola dipinta, tra l’artista e il poeta, che ha in Dante e nell’Angelico una correlazione profonda”. 

Per Stefano Benetti, Dirigente Cultura del Comune di Forlì, “l’accordo si configura come un importante momento di collaborazione tra istituzioni culturali e come una concreta azione di valorizzazione del nostro patrimonio artistico civico grazie all’inserimento dei due dipinti forlivesi nel prestigioso percorso del Museo di San Marco di Firenze dedicato al Beato Angelico”.