Dai muri in pietra di Lamole ai terrazzamenti di Pantelleria: i prodotti tipici di qualità sposano la bellezza del paesaggio. Una mostra di fotografie (patrimonio agricolo Fao / programma Giahs) alla Mostra dell’artigianato di Firenze

Dai limoneti di Amalfi agli oliveti monumentali in Puglia, dalla millenaria tradizione silvopastorale dell’Abbazia di Moscheta alle colline del Prosecco Superiore in Veneto: il Paesaggio rurale storico italiano è protagonista all’83esima Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze, dal 24 aprile al 1 maggio alla Fortezza da Basso (orario dalle 10 alle 20; dalle 20 alle 22 ingresso libero). Il piano attico del Padiglione Spadolini ospiterà la prima esposizione fotografica sul Patrimonio Agricolo Mondiale FAO del programma GIAHS.

GIAHS a MIDA 2019_Vigneti del Mandrolisai
Vigneti del Mandrolisai
GIAHS a MIDA 2019_Colline vitate del Soave
Colline vitate del Soave

Tra i territori al centro della mostra fotografica la fascia olivata di Assisi-Spoleto e le colline vitate del Soave, ovvero i due siti italiani già riconosciuti come Patrimonio Agricolo Mondiale dal GIAHS. Accanto a loro gli 11 paesaggi iscritti al Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero per le Politiche Agricole, aree in cui le pratiche agricole tradizionali si coniugano con la cultura e la storia della comunità che le ha plasmate.

GIAHS a MIDA 2019_Limoneti di Amalfi
Limoneti di Amalfi
GIAHS a MIDA 2019_Colline terrazzate Lamole in Chianti_2
Colline terrazzate di Lamole in Chianti

Dagli uliveti a terrazze e lunette dei monti Lucretili, nel Lazio, ai vigneti del Mandrolisai, nel cuore della Sardegna; dai muri in pietra a secco di Lamole nel Chianti (foto sopra il titolo) agli oliveti terrazzati di Vallecorsa alle pendici dei Monti Ausoni; dai terrazzamenti dell’Isola di Pantelleria alla Piantata Veneta. Quello tra prodotti tipici di qualità e bellezza del paesaggio è un binomio inscindibile: i sistemi agricoli tradizionali fanno riferimento a pratiche resilienti che nel corso dei secoli si sono adattate alla morfologia del territorio, contribuendo a forgiare paesaggi armonici, a basso impatto ambientale e che contribuiscono a mitigare il cambiamento climatico. L’iscrizione nel Registro, istituito nel 2012 dall’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, è il primo passo per potersi candidare come GIAHS.

L’esposizione è collegata al master internazionale sugli Agricultural Heritage Systems, attualmente in corso all’Università di Firenze. Il progetto, a cura del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze, finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e Regione Toscana, coinvolge 25 giovani under-30 selezionati da tutto il mondo per curriculum e ha l’obiettivo di formare i futuri manager del paesaggio rurale.