CORONAVIRUS. L’emergenza sanitaria (non) ferma la nona edizione del JAM, mese del Jazz a Livorno. Un appello in vista della giornata internazionale del 30 aprile
Il Jazz è musica multietnica, cosmopolita, complessa, aperta, tollerante, libera, vitale. L’aprile del 2020, questo aprile, sarà ricordato per la pandemia da Coronavirus e per essersi portata via soprattutto gran parte di una generazione di “vecchie persone” e con loro la loro memoria ricca di storie, ricordi e aneddoti che avrebbero ancora potuto raccontare.
Tra questi “grandi vecchi” il Comitato Unesco Jazz Day di Livorno vuole ricordare grandi personaggi del Jazz come il trombonista Wallace Roney, il chitarrista “Bucky” Pizzarelli, i pianisti Mike Longo, Ellis Marsalis e McCoy Tyner, i sassofonisti Manu Dibango e Leo Konitz, il contrabbassista Henry Grimes: sarebbe stata una grande band.
Il Comitato già dalla fine dello scorso anno e fino a che poi tutto si è interrotto aveva, come già facciamo da nove anni, messo in piedi e organizzato quella che doveva essere la Nona edizione del J.A.M. Jazz Appreciation Month – mese del Jazz Livorno, Aprile 2020/Unesco International Jazz Day che, al termine dei tanti appuntamenti musicali, letterari, teatrali, espositivi, si sarebbe dovuta concludere come nelle passate edizioni nella giornata del 30 di aprile, con la Jam Session tradizionale con la consueta partecipazione di tanti musicisti e successo di pubblico.
Un’edizione che sarebbe stata dedicata a Charlie Parker, uno dei maggiori musicisti del ‘900, per ricordare il centenario della sua nascita.
Ancora una volta unici in Italia, con soddisfazione anche quest’anno abbiamo in ogni caso ottenuto l’alto patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per Unesco e chiesto la collaborazione del Comune di Livorno che, ne siamo sicuri, sarebbe stata concessa come già nelle passate edizioni, oltre alla collaborazione ormai consolidata con il Club per Unesco di Livorno.
Il Comitato Unesco Jazz Day Livorno nei mesi scorsi si è chiesto a lungo se fosse stato il caso di svolgere le proprie attività anche quest’anno vista l’emergenza sanitaria e sociale. Abbiamo deciso non certo di andare avanti come se niente fosse (l’Herbie Hancock Institute of Jazz ha deciso di rimandare il concerto clou del 30 aprile previsto in Sudafrica) perché sarebbe assurdo e ovviamente impossibile, ma abbiamo pensato comunque di sollecitare come ogni anno i singoli individui, gli appassionati, i musicisti, gli insegnanti, i gestori di locali, di librerie, di cinema, gli artisti e le gallerie d’arte e qualsiasi altra attività commerciale, culturale e sociale di pensare ugualmente a iniziative a sostegno del Jazz in modo da essere stati pronti a realizzare anche in parte la Nona edizione di Livorno Aprile Jazz 2020.
Ovviamente tutto questo seguendo alla lettera i dettami delle leggi in vigore e a trasformare ove possibile il programma di eventi in iniziative online, e di sicuro sarebbe nostra intenzione celebrare in questo modo la Giornata Internazionale del Jazz del 30 aprile, per dare in questo modo un segnale di vita, di voglia di fare musica, di tornare alla normalità il prima possibile. Soprattutto vogliamo segnalare alle istituzioni che in ogni caso senza musica, senza spettacoli di qualità, senza arte, senza cultura non si può vivere né sani né malati.
Un segnale della nostra volontà di guardare avanti con fiducia è la locandina di quest’anno, curata da Chiara Carboni, che vede in primo piano un quadro della pittrice Isabella Staino (particolare sopra il titolo, e sopra a destra la locandina intera).
Il Comitato Unesco Jazz Day Livorno è promosso dal musicista e insegnante Andrea Pellegrini; con lui il giornalista Maurizio Mini, il grafico e architetto Chiara Carboni, il musicista Alessio Carnemolla, già direttore del Teatro delle Commedie, il presidente dello storico Jazz Club Livorno Lauro Lubrano, la storica Banda Città di Livorno.
Presidente onorario del Comitato il grande Gianfranco Reverberi (foto sotto: nello studio di Roma con Andrea Pellegrini)