CORONAVIRUS. Fase 2, il sindaco di Pietrasanta scrive a Inail, ISS, Consiglio dei ministri e Regione Toscana: “I protocolli sono inapplicabili, venite a vedere di persona”

I protocolli anti-Covid sono inapplicabili. Il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, ha scritto ad Inail, Istituto Superiore Sanità, Consiglio dei Ministri e Regione Toscana per chiedere un incontro urgente. “Alcune indicazioni contenute nel recente documento tecnico riguardanti la ripresa delle attività lavorative delle categorie dei balneari, commercianti, ristoratori sono inapplicabili perché si basano su ipotesi lontanissime dalla realtà dei luoghi e degli ambienti lavorativi in questione”.

Giovannetti, che alcune settimane fa aveva ricevuto dalle imprese commerciali cittadine le chiavi in segno di protesta simbolica, è stato molto chiaro: “a questa condizioni le imprese non potranno aprire o sopravvivere. Chi ha costruito questi protocolli è lontano, troppo lontano, dalla realtà del territorio. La salute e la sicurezza sono priorità, e lo saranno sempre, ma i protocolli devono poter essere attuabili senza costringere le imprese a nuovi debiti o nuovi sacrifici. Oltre al mancato guadagno dovuto a mesi di chiusura forzata, per consentirgli di riaprire si obbligano ad affrontare nuovi costi per adeguare le strutture limitando la fruizione di spazi spesso già molto ridotti. Per un ristorante o un bar, così come per uno stabilimento balneare o altra attività commerciale, il dimezzamento della clientela coincide con conti in rosso. E’ una condizione fisica. E’ matematica. Credo che chi abbia redatto questi protocolli si debba rendere conto di persona della realtà. Servono protocolli elastici, rispettosi delle indicazioni ma adattabili alle dimensione delle imprese, e soprattutto serve buonsenso”. Da qui la proposta di un incontro in loco: “a volte – conclude il primo cittadino della Piccola Atene – bisogna rendersi conto di persona. Come comune faremo tutto il possibile, ma abbiamo bisogno di più elasticità. Il rischio di non poter assicurare lo svolgimento di una regolare attività turistico-balneare accettabile e sostenibile oggi è altissimo a queste condizioni”.