CORONAVIRUS. Commercianti, ristoratori, parrucchieri, tatuatori, estetiste, partite Iva… consegnano al sindaco di Livorno le chiavi delle loro attività. Una lettera alla Regione e al ministero per l’anno bianco fiscale

Una lettera da indirizzare al presidente della Regione ed al Ministero, firmata dal sindaco e dai rappresentanti delle categorie di ristoratori, commercianti, baristi, parrucchieri, tatuatori, estetisti, partite Iva, che nella mattinata del 4 maggio 2020 hanno simbolicamente consegnato le chiavi dei propri locali al sindaco Luca Salvetti. La richiesta è l’anno bianco fiscale, ovvero l’azzeramento delle tasse comunali per il 2020, al momento impossibile da attuare senza un intervento finanziario del Governo.  E’ quanto è scaturito dall’incontro che si è tenuto nella sala Consiglio di Palazzo Comunale, al termine di una manifestazione partita attorno alle 10,45 da piazza della Repubblica alla quale hanno partecipato ristoratori, partite iva, estetisti, parrucchieri, baristi, tatuatori, cassa integrati e commercianti.

Il sindaco Salvetti, con l’assessore al commercio e turismo Rocco Garufo, l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini e l’assessora al bilancio Viola Ferroni (in collegamento online) ha dialogato per due ore con una delegazione scelta tra chi era in piazza.

Il sindaco ha spiegato che “Nei bilanci comunali non ci sono abbastanza risorse per annullare tutte le tasse ed il primo cittadino non può aprire anticipatamente i negozi rispetto al DPCM. Come Amministrazione comunale abbiamo pensato e presentato nei giorni scorsi tutte le misure economiche del Comune per uscire dall’emergenza coronavirus, una manovra finanziaria straordinaria per sostenere chi è stato particolarmente colpito dall’emergenza.
Oltre questo al momento non è possibile andare, perchè non possiamo chiudere un bilancio in negativo. Ed è così per tutti i comuni d’Italia. Chi ha promesso aperture e annullamento di tutta la tassazione comunale ha fatto un’operazione di marketing, non il bene della propria città. Chiaramente, se il Governo garantirà i 3 miliardi promessi ai Comuni, e Livorno potrebbe ricevere risorse importanti, l’anno bianco lo firmiamo insieme, io e tutti voi presenti qui oggi.
Per quanto riguarda le aperture anticipate sono convinto che alcuni negozi potrebbero riaprire, ma per altri mancano ancora i protocolli di sicurezza. Anche in questo caso però il sindaco di una città non può anticipare, sarebbe un atto illegittimo, però può chiedere che questo venga preso in considerazione e valutato e io l’ho già fatto”.

Il sindaco e gli assessori hanno dato la propria disponibilità a costituire un tavolo di crisi che riunisca tutte le categorie per decidere insieme come muoversi, ed un tavolo post crisi per percorrere insieme i mesi successivi all’emergenza, per una ripartenza rapida e snella dal punto di vista burocratico.

Durante l’incontro sono intervenuti tutti i rappresentanti delle categorie che si sono dimostrate collaborative e pronte a sostenere una strada comune con l’Amministrazione.