Con-vivere, l’edizione 2018 del festival (direttore scientifico Remo Bodei) indaga il “lavoro”. A Carrara dal 6 al 9 settembre con grandi protagonisti. E per concludere il concerto di Uto Ughi con Bruno Canino

Se c’è un tema che misura i modi di convivenza tra gli uomini, il livello di civiltà dei continenti, la cultura e i bisogni dei popoli; che sta al centro della vita dei singoli e, contemporaneamente, della collettività, quello è il “lavoro”. Sarà questo il tema della tredicesima edizione di Con-vivere, il Festival organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara che si terrà a Carrara da giovedì 6 a domenica 9 settembre 2018 dalle 17.00 alle 24.00.

“La parola lavoro – spiega il direttore scientifico del Festival Remo Bodei – ha assunto nel corso della storia un velo di pessimismo e una patina grigia e opaca. Sentirne parlare ci fa per lo più pensare ad aspetti critici e problematici. Eppure questa accezione negativa non è così scontata. Di questo ambito tematico, sono anzi propri due poli semantici antitetici, uno certamente più negativo, che lo associa alla fatica e allo sfruttamento, mentre il secondo, positivo, legato alle capacità creative dell’uomo. Ma perché oggi tende invece a prevalere la prima accezione?”

Di seguito alcuni cenni sul programma dei quattro giorni di festival (per info dettagliate e programma completo: www.con-vivere.it).

Un filone di indagine del Festival sarà quindi la riflessione generale sul significato della parola “lavoro” per la storia umana in generale: ne parla Stefano Massini nella sua conferenza “Fare e inventare. Mosaico di storie sul lavoro” (sabato 8 settembre al sagrato Chiesa del Suffragio) e Giovanni Mari in “Lavoro e identità personale” (domenica 9 settembre Palazzo Binelli). Varie voci poi delineeranno nel programma il rapporto fra accezione negativa e positiva sopra richiamato, indagando, innanzitutto, le trasformazioni del lavoro nella storia, come sono state lette e interpretate. Si parte con Aldo Schiavone e la sua lectio magistralis “Il lavoro degli antichi e dei moderni” che ricostruirà quello che era il lavoro nell’antichità mettendolo a confronto con il mondo moderno (venerdi 7 settembre tensostruttura). Con Chiara Frugoni, “Il lavoro nel Medioevo. Da punizione a strumento di riscatto” (domenica 9 settembre presso la tensostruttura), verrà toccata, quindi, l’età medievale, mentre Stefano Bronzini, “Che fatica inventare il lavoro. La lezione di Charles Dickens” (sabato 8 settembre a Palazzo Binelli – appuntamento realizzato in collaborazione con Dickens Fellowship), condurrà il pubblico in una riflessione sull’età della rivoluzione industriale partendo dall’opera di Charles Dickens. Sulla storia dei sindacati in Italia si soffermerà Fabrizio Loreto con la conferenza “La fatica di Sisifo dei sindacati? La rappresentanza del lavoro nella storia italiana” (giovedì 6 settembre Palazzo Binelli). Sempre sulla storia più recente, è previsto un focus sul rapporto fra anarchismo e lavoro con Franco Bertolucci (sabato 8 settembre presso la tensostruttura).

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Infine, arrivati alla situazione del lavoro oggi, Con-vivere rifletterà su come il divario tra le richieste del sistema globale e la possibilità di realizzazione personale del singolo si sia allargato sempre di piú, come la flessibilità sia diventata sinonimo di “precarietà”, le prospettive per il futuro dei giovani si siano tradotte in incertezze. Ne parlerà Beppe Severgnini in “Innovazione e start-up”, in collaborazione con la Fondazione marmo (giovedì 6 settembre Corso Rosselli), e Marco Gay con “Immaginare la crescita” (domenica 9 settembre Sagrato chiesa del Suffragio) parleranno di nuove prospettive e possibilità nel quadro attuale per imprese e settore innovazione e ricerca.
Al lavoro, formazione e scuola è dedicata la conferenza di Giovanni Floris, “Dalla scuola al lavoro. Perché insegnanti e studenti possono salvare l’Italia”, la prima del Festival, in programma giovedì 6 settembre alle 17,30 Sagrato Chiesa del Suffragio.

Una riflessione sulle forme di cooperazione e convivenza civile verrà offerta dagli interventi di Stefano Zamagni, “Economia civile” (giovedì 6 settembre Sagrato Chiesa del Suffragio) e Vincenzo Paglia, “La via dell’amore. La sfida del volontariato per la convivenza civile” (sabato 8 settembre Sagrato Chiesa del Suffragio).

Infine, come conciliare le sfide del lavoro e dello sviluppo tecnologico oggi con il mestiere più antico e difficile al mondo? Anna Oliverio Ferraris “Il mestiere di genitori nell’era digitale” (venerdì 7 settembre Sagrato Chiesa del Suffragio) offrirà un focus su come sia cambiato il rapporto genitore figlio e sul difficile lavoro del genitore in un epoca di evoluzioni e rivoluzioni tecniche ed informatiche.

Una serie di questioni cruciali, poi, sono strettamente legate al cambiamento a cui stiamo assistendo, accompagnato da un’incredibile sviluppo tecnologico e tanto profondo da essere definito “quarta rivoluzione industriale”: la fusione tra mondo reale degli impianti industriali e della robotica e quello virtuale di internet e del cloud. Questo porta con sé mutamenti anche culturali e sociali profondi, capaci di portare addirittura alla necessità di rivedere la figura del lavoratore, al quale sarà maggiormente richiesto di essere flessibile e di mettere in opera non solo le mani ma sempre di più la sua mente e la sua creatività. A questo filone di indagine sarà dedicata la conferenza del direttore scientifico del festival Remo Bodei, “Uomo e macchine” (domenica 9 settembre Sagrato chiesa del Suffragio) e quella di Daniele Pucci, ricercatore e docente dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, “Robot Umanoidi. Cosa sono, come riescono a muoversi e come rivoluzioneranno le nostre vite” (sabato 8 settembre presso la tensostruttura).

Proseguendo la riflessione sull’attualità, sempre con un occhio alle radici storiche, il programma dedicherà attenzione al lavoro manuale e a quello intellettuale, oltre che alle arti e alla creatività.

Sul lavoro subalterno, la conferenza di Gad Lerner con “Il lavoro vale sempre meno… è inevitabile?” (venerdi 7 settembre al Sagrato Chiesa del Suffragio). A questo ambito del lavoro il Festival dedicherà molti momenti, a partire dalla musica.

A Con-vivere 2018 anche il teatro civile di Ascanio Celestini con il suo recital “Il nostro domani”. Sarà accompagnato da Gianluca Casadei alla fisarmonica, tastiere e live electronics sabato (8 settembre alle 22.00 in. Corso Rosselli) in un repertorio di racconti, musiche e testimonianze di denuncia contro i soprusi e le ingiustizie della società contemporanea.

“Infanzia rubata. Un secolo di lavoro minorile” è invece il titolo della mostra in collaborazione con Accademia Apuana della Pace. La mostra, promossa da Fondazione  Colonnetti è dedicata alle fotografie di Lewis Wickes Hine (1874-1940) che, collaborando con il National Child Labor Committee, ha realizzato a partire dal 1907 migliaia di fotografie sul lavoro minorile negli Stati Uniti d’America del primo Novecento, sensibilizzando in questo modo l’opinione pubblica del suo Paese.

Al lavoro creativo e le arti sono dedicati alcuni momenti del Festival. Philippe Daverio traccerà nella sua lectio un percorso su “Arte del marmo. Da Michelangelo al Novecento” (venerdi 7 settembre presso corso Rosselli). Dal taglio più scientifico la conferenza di Alberto Oliverio, “Il lavoro del cervello. Creatività” (venerdi 7 settembre presso la tensostruttura) sulle caratteristiche neurobiologiche del cervello creativo.

Unico evento a pagamento del festival (15 euro esclusa prevendita su vivaticket.it, ticketone.it), il concerto di Uto Ughi, uno dei maggiori violinisti del nostro tempo, accompagnato dal pianoforte di Bruno Canino, che chiuderà la quattro giorni del Festival (domenica 9 settembre cinema Garibaldi), portando in scena la “maestria”: la perizia tecnica che si acquisisce grazie a un lungo e arduo esercizio e che può condurre a esiti di sublime eleganza. Mentre “The northern breeze irish flute music” (domenica 9 settembre Corso Rosselli) è il progetto di Michel Belatti che, con Michael Bryan arricchirà la sera conclusiva con un evento all’insegna della festa e del ballo sulle note della musica irlandese.
“Mamma voglio fare il musicista” è invece il titolo della conferenza spettacolo di Giovanni Allevi. Il compositore, pianista, direttore d’orchestra e scrittore con il suo humor inconfondibile, parlerà ai giovani che sentono accendersi il sacro fuoco dell’Arte, ai musicisti e artisti in erba che aspettano di spiccare il volo del lavoro del musicista.

LA COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE MARMO
La tredicesima edizione del Festival vede anche l’avvio della collaborazione con la neonata Fondazione Marmo che ha contribuito alla realizzazione di alcuni momenti del programma dedicati a uno degli aspetti principali per il quale Carrara è conosciuta nel mondo: il marmo. In questo senso, anche la nomina di Carrara a Città Creativa Unesco per l’artigianato del marmo, oltre a sottolinearne ulteriormente l’eccellenza e la specificità, dimostra come la sinergia tra imprenditori e artisti, fra industria e impresa culturale e artistica possa produrre effetti importanti per il territorio.  di Belle Arti di Carrara.

Fra gli appuntamenti (ne parleremo in seguito, ndr), anche il cinema che parla di lavoro (interverranno fra gli altri Paola Cortellesi e Isabella Ragonese) e la musica sullo stesso tema.