Collinarea 2020. A Lari un’altra grande serata (il 29 luglio) con laboratori, formazione teatrale, la prima toscana di “Mingus!” e l’anteprima per l’Italia di “Lazaro”

Prosegue il ricco viaggio attraverso l’arte della ventiduesima edizione di Collinarea, festival di teatro, musica, cinema e arti performative a cura di Scenica Frammenti a Lari.

Mercoledì 29 luglio 2020 alle ore 19 nel borgo si inaugura il laboratorio sulla maschera di Commedia dell’Arte di Andrea Cavarra. Alle ore 20, invece, nel Castello dei Vicari, la Compagnia Lab SF presenta il suo progetto di formazione teatrale con “IO”, fulcro del lavoro di ricerca fatto con i bambini partecipanti al laboratorio partendo dal pensiero “La crisi dell’io” di Pirandello. Un appuntamento storico di Collinarea, che da sempre crede fermamente nell’importanza del teatro all’interno del tessuto sociale di un territorio.

Alle ore 21 nel Giardino del Comune Ilenia Veronica Raimo (sopra il titolo) porta in scena la prima toscana di “Mingus!”, spettacolo vincitore del premio “Borsa Lavoro Alfonso Marietti” IX edizione 2015/2017, assegnato dall’ Accademia dei Filodrammatici. ” e del premio “Incroci Teatrali” 2016, assegnato dal circuito ScenAperta, in collaborazione con MTM Teatro Litta. Uno spettacolo fra teatro e musica dal vivo per raccontare uno dei grandi geni musicisti Jazz: Charles Mingus. Il geniale contrabbassista, figlio di un padre mulatto e di una madre mezza cinese mezza pellerossa, è l’emblema della forza dell’incontro tra diversità di arti, persone e culture, che genera un’inevitabile bellezza e potenza. La compenetrazione di linguaggi creativi è caratteristica anche dello spettacolo stesso, dove la voce narrante di Raimo incontra e dialoga con i suoni e le azioni fisiche di Luca Pissavini.

In piazza Matteotti alle ore 22.15 va invece in scena, in anteprima per l’Italia, Felix BQ con “Lazaro” (immagine a lato). Un’opera cruda, vitale e rarefatta, ispirata ai testi classici Lazarillo de Tormes (1552 anonimo) e Asinus Aureus (II secolo d.c., Apuleio) dove uno scudiero e un bardo, erranti nel deserto, seguono le tracce di Lazaro, che però, in un gioco tra l’assurdo e il reale, li portano nel delirio della loro stessa storia. Un’opera che con umorismo e profondità pone lo sguardo sull’oppressione dell’uomo, la manipolazione del senso, la miseria che erode la realtà quotidiana.

Collinarea Festival, giunto quest’anno alla sua ventiduesima edizione grazie anche alla forte collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Casciana Terme Lari, del sindaco Mirko Terreni e dell’assessora alla cultura Marianna Bosco, negli anni ha ospitato artisti del calibro di Stefano Bollani, Marco Tullio Giordana, Ascanio Celestini, Vinicio Capossela, Elio e le storie tese, Antonio Rezza e tanti altri.

Tema di questa edizione, Connessioni: in un anno di distanziamento sociale obbligato, il festival vuole ripensare la disposizione (urbana) dello spettatore e, parallelamente, dare una proposta artistica capace di fondersi con questa necessità, facendola diventare virtù.