Cento anni fa nasceva Demiro Marchi, grande pedagogista, docente universitario, antifascista, sindaco di Rosignano (dal 1951 al 1966), direttore del Circolo didattico di Marittimo. Il 28 maggio al Teatro Solvay una conferenza per presentare la pubblicazione del saggio “Verso la scuola a tempo pieno” scritto nel 1972

Il Comune di Rosignano Marittimo, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Demiro Marchi, ex sindaco e stimato pedagogista, ha promosso la pubblicazione del suo saggio scritto nel 1972, “Verso la scuola a pieno tempo”, con l’obiettivo di mettere in evidenza il valore pedagogico e politico della sperimentazione avviata in quegli anni a Rosignano, individuando la scuola a tempo pieno come opportunità formativa per i ragazzi e luogo di cultura per la crescita complessiva della cittadinanza.
Il libro, pubblicato da Editoriale Anicia Srl nell’ambito della collana “Teoria e storia dell’educazione” con l’introduzione del sindaco Daniele Donati e la prefazione del professore universitario Franco Cambi, sarà presentato con una conferenza pubblica sabato 28 maggio 2022 presso il Teatro Solvay di Rosignano.

L’incontro avrà inizio alle ore 9.45 e si svilupperà attorno ai tre aspetti che hanno contraddistinto la figura di Demiro Marchi: la vita politica e quella da sindaco, l’incarico da docente e pedagogista e l’attività da studioso del Risorgimento e del Socialismo. (Sopra il titolo: una foto di Demiro Marchi scelta per la copertina del volume “Politica pedagogia umanità di un sindaco” di Maria Carmina Peluso – ed. Il Gabiano – pubblicato qualche anno fa).

Giovane antifascista impegnato nella costruzione della democrazia dopo la guerra, Demiro Marchi fu eletto sindaco di Rosignano Marittimo nel 1951, all’età di 29 anni, e ricoprì la carica per quattro legislature fino al 1966, contribuendo in modo significativo allo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Comune. Terminato il mandato, dal ’66 all’82 ha diretto le scuole elementari del circolo didattico di Rosignano ed in seguito è stato titolare della cattedra di Storia della Pedagogia e docente di Pedagogia generale all’Università di Firenze. Appassionato di Storia dell’800 e ‘900, anche nella vita privata riuscì a diffondere il seme della democrazia, promovendo la partecipazione e il confronto, favorendo la crescita di una nuova leva di amministratori, educatori e cittadini impegnati nella vita pubblica.
A introdurre e coordinare l’evento sarà Franco Cambi, amico ed ex collega di Marchi, già professore ordinario di Pedagogia presso l’Università di Firenze. Interverranno, tra gli altri, il professor Cosimo Ceccuti, presidente della “Fondazione Spadolini – Nuova Antologia”, Elena Marchi ed Emanuele Spinelli, figlia e nipote di Demiro, e Rachid Benhadj, regista che Marchi volle invitare all’Università di Firenze per il suo impegno verso l’infanzia, il cui film “Matares” sarà proiettato alle 11.30 a conclusione della mattinata. Premiato come miglior lungometraggio al Festival Internazionale del Film Panafricano di Cannes 2020, “Matares”  racconta la storia di una ragazzina ivoriana di 8 anni fuggita dal suo paese per stabilirsi con la madre a Tipasa, città costiera algerina. Per pagare il contrabbandiere che la porterà dal padre in Italia, Mona – questo il nome della bambina – vende fiori ai turisti. Ma a Tipasa vende fiori anche un altro algerino, un bambino di 10 anni che farà guerra alla rivale, accrescendo dentro sé un forte sentimento d’odio verso quella che è considerata una “miscredente”, che non crede in Allah, ma in Gesù e che ruba il pane a un musulmano. Multiculturalità, educazione e impegno sociale volto alla creazione di un mondo pacifico e più equo sono i valori dai quali il regista è partito per la realizzazione del film e sono gli stessi in cui credeva Demiro Marchi, che compaiono, tra l’altro, anche nel suo saggio “Il Bambino indifeso”.