Campiglia Marittima, la, parola “pace” scritta da tante persone in italiano e in ucraino. Il Comune al lavoro per l’accoglienza de profughi. Livorno: l’amministrazione comunale cerca soluzioni per chi arriva dall’Ucraina

COMUNE DI CAMPIGLIA MARITTIMA

L’Amministrazione comunale di Campiglia Marittima in collaborazione con le associazioni della Consulta del Sociale ha proposto per il pomeriggio di domenica 6 marzo 2022 alle 14:30 un flash mob alle allo Stadio Santa Lucia di Venturina Terme. La partecipazione era aperta a tutte le associazioni che hanno fatto un passaparola nei giorni precedenti e nella stessa mattinata di domenica, e a tutta la cittadinanza che ha voluto unirsi per scrivere la parola ‘pace’, in italiano e in ucraino, sull’erba del campo sportivo. Circa 200 persone lo hanno fatto posizionandosi a braccia aperte, con mascherina e il dovuto distanziamento, lungo il profilo delle lettere che sono state precedentemente tracciate sul terreno. 

Con questa iniziativa si è voluto lanciare un messaggio forte  per la pace, in questo momento particolare per il cessate il fuoco in Ucraina da parte della Russia, perché ogni voce, anche quella di un piccolo comune, deve farsi sentire, esprimersi, lanciare un appello per la pace. L’escalation di questi 11 giorni di guerra ha fatto capire ancora di più la fragilità del genere umano, il solo rischio di incidenti nucleari, anche involontari, può avere effetti tragici. Stop alla guerra, è il messaggio, Stop all’aggressione e all’invasione dell’Ucraina. Stop alle giovani vite spezzate in guerra, da ogni parte. Bandiere della pace e bandiere dell’Ucraina, chi la porta in mano, chi ci si avvolge. Tra i partecipanti anche diverse persone di nazionalità ucraina che da anni risiedono e lavorano in zona e nel comune, con il pensiero a parenti e amici che stanno vivendo l’orrore e la precarietà nel conflitto.

“Un importante gesto collettivo di solidarietà alla popolazione ucraina che ha coinvolto tutte le associazioni, in primis quelle della consulta del sociale che, sull’idea lanciata da Auser, ne hanno condiviso il progetto e lo hanno esteso a tutte le altre associazioni del territorio” dichiara l’assessora alle politiche sociali Elena Fossi che dai giorni scorsi coordina per il comune di Campiglia le iniziative di solidarietà e raccolta di beni per la popolazione colpita dalla guerra.
E prosegue: “Sono onorata di far parte di questa comunità e di rappresentare la consulta del sociale che, in ogni occasione, non manca di esternare la propria sensibilità di fronte alle difficoltà altrui. In questo caso, oltre alla gestione degli aiuti materiali verso la popolazione ucraina flagellata dalla guerra, hanno voluto plasticamente ribadire forte e chiaro il messaggio di pace. Loro che tutti i giorni sono a contatto con i più deboli, sanno perfettamente cosa significhi la solidarietà e con questo hanno voluto fare sentire la loro voce. L’amministrazione comunale, condividendone i contenuti, se ne è fatta portavoce. Già da domani, con la prefettura, saremo a lavoro per capire come organizzare l’ingresso dei profughi e la loro accoglienza. L’unico augurio che facciamo a tutti è che questo conflitto abbia presto una fine e che questo popolo possa finalmente urlare ‘libertà’ il diritto fondamentale e più prezioso per ciascuno”.

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COMUNE DI LIVORNO

L’assessorato al Sociale del Comune di Livorno ha avviato una ricognizione delle disponibilità del Terzo Settore, da trasmettere poi alla Prefettura per facilitare, se necessario, la ricerca di soluzioni per l’accoglienza dei profughi ucraini. Lo rende noto l’assessore Andrea Raspanti ricordando che “per disposizioni governative sono le Regioni e le Prefetture ad avere la titolarità sulla gestione dell’accoglienza dei profughi in questa fase emergenziale. In questa prima fase, in attesa di una nuova estensione dei progetti del Sistema Accoglienza e Integrazione, i Comuni possono svolgere un ruolo ausiliario e in quest’ottica ci siamo mossi con questa prima ricognizione, che al momento riguarda soltanto il terzo settore”.
L’Assessore ha inviato una lettera al mondo dell’associazionismo chiedendo di manifestare, in modo assolutamente non impegnativo, la disponibilità di soluzioni abitative o di pronta accoglienza, con la specifica delle loro caratteristiche (capacità), che possano essere destinati all’accoglienza di cittadini ucraini  in fuga dal conflitto che eventualmente giungessero nella nostra città senza poter contare sull’ospitalità di parenti od amici. “Allo stesso tempo- aggiunge Raspanti– stiamo collaborando con l’ufficio immigrazione della Questura per far fronte alle esigenze delle persone che arrivano nella nostra città e mancano del necessario. Stiamo valutando anche di distaccare alcune unità di personale presso l’ufficio, per facilitare la valutazione e la presa in carico dei bisogni”.