Caffè Letterario delle Murate: una serata con il cantautore Riccardo Azzurri. Il “Canto popolare” e la storia dell’anziana signora che nel 1944 perse l’amore della sua vita, portato sempre nel cuore

Ancora in ottobre, presso il Caffè Letterario Le Murate (Piazza delle Murate 1, Firenze; ingresso libero) si potrà fruire, oltre del consueto servizio bar e ristorante, di una programmazione regolare di eventi tardo-pomeridiani e serali all’aperto: presentazioni di libri, concerti, spettacoli di danza. Tutto a ingresso libero, nel rispetto della normativa anti-covid: raggiunta la capienza massima consentita, non si potrà entrare finché qualcuno non sarà definitivamente uscito (ingressi contingentati); per questo è consigliabile prenotare allo 055 234 6872.

Mercoledì 30 settembre alle 18.30 la Fondazione Luigi Einaudi presenta Romanzo da scrivere di Francesco De Sanctis. Parteciperanno alla presentazione: Marco Mariani (Direttore Affari Europei della Fondazione Luigi Einaudi); Rocco Versace (Referente Regione Toscana della Fondazione Luigi Einaudi); Cristina Giachi (Vice Sindaco del Comune di Firenze e neo eletta in Consiglio Regionale della Toscana); Michele Gerace (Responsabile progetto Fondazione Luigi Einaudi per la scuola) e naturalmente l’autore. Per accredito partecipanti: fleinaudi.eventbrite.it

Sempre mercoledì 30 settembre, ma alle 21.30 si ascolta il cantautore Riccardo Azzurri, quarant’anni di carriera dopo il debutto al seguito di Baglioni nel tour 1979. La scorsa primavera ha scritto una canzone, Si vince sempre ogni giorno nella vita, per raccontare il coraggio, la speranza, la forza e la gratitudine per medici e infermieri nell’emergenza covid.

Durante la serata eseguirà il suo ultimo CD «Canto popolare» (2019) accompagnato da Marta Martini, ballerina della Florence Dance Academy, che danzerà alcuni pezzi.

Tra i dieci brani di quest’album ricco di storie (che fu presentato al Palazzo del Pegaso alla presenza di Eugenio Giani), ce n’è uno, Vi lascerò, scritto dal grande Don Backy per Riccardo Azzurri, che a sua volta dedica a Don Backy il brano Araba fenice; e un omaggio è riservato a Carlo Monni.

Toccante l’episodio che ha occasionato la canzone eponima dell’album: «Da vent’anni faccio musicoterapia in tante residenze sanitarie – spiega Riccardo Azzurri – e in una di queste incontrai una signora che mi raccontò la sua vita. Mi disse che quando aveva 18 anni, nel 1944, lei si innamorò di un ragazzo, che poi partì partigiano. Non avrebbe fatto più ritorno a casa e lei da quel momento non l’ha mai più rivisto. Mi colpì molto in fatto che, mentre ricordava e raccontava questa storia, non aveva il volto triste, perché sapeva di aver trovato l’amore. E quest’amore lei se l’era portato con sé per tutta la vita. Da questa storia è nata appunto la canzone ‘Canto popolare’ che dà il titolo a quest’album che spero mi dia tanta soddisfazione».