Avamposti TeatroFestival al via tra Firenze, Sesto Fiorentino e Calenzano. Apertura con “Il racconto dell’Ancella”, l’11 settembre alle 19 e alle 22 nel Cortile di Villa Vogel

LEZIONI DI RESPIRO è il titolo di un romanzo di Anne Tyler, una delle autrici più amate. Il titolo del romanzo si riferisce ad un breve viaggio, che assume ben presto un altro significato. Lo spostamento diventa l’occasione per un viaggio a ritroso lungo i ricordi e le nostalgie, i rimpianti e i rimorsi di una vita, tanto comune quanto irripetibile. Con maestria ci offre un’istantanea della realtà, ci restituisce la vera sostanza della vita di tutti i giorni: i sentimenti, il dolore, la noia, la speranza. 

Un percorso molto simile lo abbiamo vissuto tutti noi durante il lockdown a causa della pandemia covid-19. Una sospensione del tempo, un momento di riflessione sul vero senso della vita. 

Poi c’è quella parola RESPIRO, tanto semplice quanto è semplice e automatico respirare; tanto fondamentale per la nostra vita, tanto spaventosa quando ci viene negata. Senza respiro non c’è vita. Lo abbiamo ben imparato durante l’esperienza di quei tre mesi sospesi dalla nostra realtà, con gli aggiornamenti quotidiani sui decessi e sui contagi, sulla carenza di terapie intensive per aiutare i malati a respirare. 

E adesso è tempo di prendere LEZIONI DI RESPIRO. Un festival che vuol essere un manuale di sopravvivenza, come solo la cultura può esserlo; per riprendere, lentamente ma profondamente, a RESPIRARE.

AVAMPOSTI è un festival di area metropolitana che si svolge fra FIRENZE, CALENZANO, SESTO FIORENTINO e che valorizza il territorio portando anche il teatro fuori dal teatro, investendo alcuni dei luoghi più belli e più interessanti dell’area. 

Il titolo del festival ha due suggestioni. La prima relativa al luogo di residenza del Teatro delle Donne: Calenzano è storicamente un villaggio fortificato. Il Castello si erge sul cocuzzolo più alto della collina che si stacca dai contrafforti boscosi di Monte Morello, visibile dai quattro punti cardinali e vigile sentinella delle importanti vie di comunicazione che fin dall’antichità, risalendo lungo la valle, collegavano la piana fiorentina al Mugello. 

La seconda relativa all’identità del Teatro delle Donne che si è conquistato un ruolo fra i teatri fiorentini ma anche a livello regionale e nazionale, come centro per la drammaturgia contemporanea. Una roccaforte, una postazione avanzata, UN PRESIDIO CULTURALE, UN AVAMPOSTO PER IL TEATRO D’INNOVAZIONE, LE AUTRICI E GLI AUTORI CONTEMPORANEI.

I titoli sono tutti importanti:

IL RACCONTO DELL’ANCELLA è un romanzo distopico scritto nell’85 della canadese Margaret Atwood, tornato alle cronache per il grande successo della serie televisiva “The Handmaid’s Tale”, che ha ispirato i cortei di protesta di molte donne in tutto il mondo. L’ancella porta in sé l’urgenza della domanda che brucia, la nostra responsabilità. Ci interroga sulla libertà, su ciò che ne facciamo e soprattutto su quale sia realmente la libertà delle donne. Diventa un simbolo, ma anche l’incubo di un futuro prossimo possibile, un monito che ci tiene in guardia. Un importante stimolo alla riflessione. Interprete VIOLA GRAZIOSI, per la regia di Graziano Piazza. 11 settembre 2020, Cortile di Villa Vogel/Firenze. Ore 19 e ore 22. (Sopra il titolo: ph. Maria Pia Ballarino).

AMAMI SENZA TRUCCO! è un testo di ANDREA MUZZI, noto attore e regista toscano anche di cinema, che parla del difficile rapporto di una donna con un uomo narcisista. Capitato anche voi? Ovvio! Interprete del reading AZZURRA MARTINO attrice di teatro e cinema, la ricorderete per iL film con Checco Zalone “Quo vado”. 12 settembre, Cortile di Villa Vogel/Firenze.

Segue CREATURA DI SABBIA dai romanzi Creatura di sabbia e Notte fatale di Tahar Ben Jelloun, regia Daniela Ardini con RAFFAELLA AZIM, sul tema dell’identità sessuale. 15 settembre, Cavea biblioteca CIVICA/Calenzano.

Sempre alla cavea di CIVICA, ELENA ARVIGO presenta un nuovo testo tratto da Quarta Dimensione di Ghiannis Ritsos, SOLILOQUI POETICI DEL MITO: LE ALTRE EROINE, Fedra, Antigone, Demetra, Elena. Di loro restano solo parole e statue ma finché le ricorderemo il tempo continuerà a tornare e non saremo soli. 16 settembre, Cavea Biblioteca CIVICA.

L’INGREDIENTE PERDUTO di Stefania Aphel Barzini e Claudia Della Seta non è andato in scena il 6-7-8 marzo, è stato il simbolo del nostro lockdown, con le cinque attrici che hanno registrato e inviato i loro monologhi, pubblicati su facebook del teatro e della biblioteca Civica. Arriva a settembre in forma di TAPAS, piccoli assaggi con sole due attrici, in attesa, ancora, del debutto ufficiale. Storia di donne, di emigrazione e di cucina, fra l’Italia e l’America. Interpreti CLAUDIA DELLA SETA E SOFIA DIAZ. 20 settembre, Teatro Manzoni.

Presentiamo due studi produttivi frutto di due residenze artistiche estive delle compagnie Idiot Savant e Pietribiasi/Tedeschi:

TEORIA DEL NUMERO PERFETTO APPLICATA ALLE STORIE DELL’UTOPIA SOCIALISTA ovvero l’impossibilità di dialogare, di Filippo Renda con ANTONIO FAZZINI e FILIPPO RENDA e PADRE D’AMORE, PADRE DI FANGO di e con CINZIA PIETRIBIASI, presentato in prima restituzione al festival Kilowatt. 18/19 SETTEMBRE_Teatro Manzoni.

Segue un ricco POST FESTIVAL fino al 18 ottobre, verranno presentati tutti i saggi della CTF-CalenzanoTeatroFormazione saltati causa covid-19. Fino al 26 settembre, Teatro Manzoni.

A fine settembre un’altra residenza proposta da OSCAR DE SUMMA, titolo del progetto drammaturgico: SENZA NOME.

La storica collaborazione con Intercity Festival porterà alla coproduzione in PRIMA ASSOLUTA di DALLE STELLE, testo di SILVIA CALAMAI,  premiato da una giuria presieduta da Franco Quadri, interpreti ANTONIO FAZZINI e ANNIBALE PAVONE, regia di Fabio Mascagni. 17-18 settembre, Teatro della Limonaia.

Non è andato tutto bene, come alcuni ottimisti avevano previsto. E’ andata abbastanza male, soprattutto per il teatro, gli artisti, tutti gli addetti in genere. Perché questo settore nel nostro paese non è mai stato una priorità e nel momento dell’emergenza è stato uno dei più trascurati, non solo per le risorse messe a disposizione. 

L’organizzazione di questa particolare edizione del festival è una “prova di ripresa”, un esperimento, un tentativo di ritrovare il nostro pubblico. Per questo proponiamo ogni sera due recite in orari diversi, alle 19,00 e alle 22,00, si può dire uno spettacolo prima di cena e uno dopo cena, sperando che questo possa andare incontro alle nuove esigenze del nostro pubblico.

L’undicesima edizione del festival è stata realizzata grazie al contributo di Ministero dei beni e delle attività culturali e Regione Toscana, al contributo ordinario e straordinario di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, a quello del Comune di Calenzano, di Intercity Festival, della Città Metropolitana. Hanno collaborato il Quartiere 4, l’Estate Fiorentina/Comune di Firenze, gli artisti tutti, con la loro disponibilità.