Aspettando l’inaugurazione del “nuovo” Museo Ginori, a Sesto Fiorentino si può intanto godere del giardino aperto al pubblico dalle 8.30 alle 19.30

In attesa di riaprire le sue porte al pubblico al termine dei lavori di ristrutturazione e riallestimento, il Museo Ginori – come anticipato – ha spalancato i cancelli del suo giardino, un grande spazio verde che per la prima volta viene messo a disposizione della comunità di Sesto Fiorentino.

In viale Pratese 31, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e il direttore regionale musei della Toscana, Steano Casciu, hanno festeggiato l’apertura del giardino insieme a Tomaso Montanari (presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia) e ad Andrea Di Lorenzo (direttore del Museo Ginori).

L’apertura dei cancelli del giardino del Museo Ginori di Sesto Fiorentino

La rinascita del giardino è stata resa possibile grazie all’investimento della Fondazione Ginori, che si è fatta carico della potatura e della messa in sicurezza del giardino, sottraendolo allo stato di abbandono in cui versava dal 2014, in seguito al fallimento della Richard Ginori e alla conseguente chiusura del Museo.

Altrettanto importante per raggiungere questo risultato è stata la disponibilità delle associazioni sestesi. Grazie a loro questo nuovo spazio comune nei prossimi mesi sarà aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30.

“Come ricordato qualche giorno fa anche dal Ministro Dario Franceschini, – ha spiegato il presidente della Fondazione,Tomaso Montanari–il Museo Ginori è sopravvissuto al fallimento della Richard-Ginori grazie a uno straordinario movimento popolare che ha saputo trasformare il suo amore per questo scrigno della memoria in un efficacissimo strumento di persuasione, che ha convinto lo Stato a investire sul futuro del museo e del suo territorio. L’apertura del giardino è il primo passo per restituire da subito alla città di Sesto qualcosa che davvero si merita. Siamo profondamente convinti che un museo, questo museo, sia uno straordinario bene comune: iniziamo dunque a mettere in comune tutto quello che la Fondazione finora ha ricevuto nel suo pieno controllo, e cioè appunto il parco”.

“È un primo passo verso l’apertura totale del museo, prevista fra tre anni. Un primo passo – ha commentato Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana – che, oltre a permettere ai cittadini di usufruire di un nuovo polmone verde, testimonia bene la volontà di restituire questo immenso patrimonio di storia e conoscenza ad un più largo pubblico. È davvero una grande emozione tornare in questi luoghi, inseriti in un contesto che ci parla dei Medici con le loro splendide ville, ma anche di un pezzo importante della storia industriale e operaia della Toscana. Si comincia dal giardino, per cui ringrazio le associazioni sestesi che si sono date da fare per renderlo fruibile tutti i giorni al pubblico, in attesa della riapertura del Museo, che conterrà e valorizzerà una collezione eccezionale e unica, con una storia costellata di figure importantissime sul piano dell’arte, dell’artigianato e della produzione industriale”.

“La Ginori – ha dichiarato Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino – è l’emblema della nostra storia, della tenacia con cui l’abbiamo difesa quando rischiavamo di perderla, dell’orgoglio con cui la nostra comunità ha saputo reagire di fronte al pericolo di vederla cancellata. Negli ultimi anni siamo stati capaci di scrivere una storia diversa, salvaguardando la presenza della manifattura sul nostro territorio e avviando un percorso di rinascita per il Museo. Vedere nuovamente aperto il cancello di viale Pratese, dopo otto lunghi anni di chiusura, è il segno che, passo dopo passo, stiamo avanzando sulla strada giusta. Pochi giorni fa abbiamo ricevuto dal Ministro Franceschini la conferma dell’impegno sul museo, oggi riapriamo a Sesto e ai Sestesi il suo giardino, uno spazio di grande valore simbolico se pensiamo al futuro che abbiamo in mente”.

“Il coinvolgimento delle associazioni locali – ha spiegato Maurizio Toccafondi, presidente della Società di Mutuo Soccorso Operai Impiegati Richard Ginori – rientra tra gli obiettivi di missione della Fondazione, che punta alla partecipazione, secondo principi di solidarietà orizzontale, di soggetti collettivi espressione della società civile, capaci di apportare contributi di esperienza, di collaborazione, di progetto, e viene attuato sia mediante la partecipazione di detti soggetti al Comitato Sociale della Fondazione sia mediante la stipula di accordi e convenzioni con le associazioni culturali o di volontariato con l’obiettivo di valorizzare il contributo di tutte le persone che, sul territorio, desiderano sostenere i progetti della Fondazione. L’apertura del giardino è già frutto della collaborazione con molte associazioni come Anteas, Auser, Associazione Comunale Anziani, CAI, Pro Loco e La Racchetta”.

La Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia
Costituita nel 2019 su iniziativa del Ministero della Cultura, insieme alla Regione Toscana e al Comune di Sesto Fiorentino, la Fondazione ha lo scopo di conservare, catalogare, studiare, comunicare ed esporre uno straordinario patrimonio artistico, storico, sociale ed economico e di rendere la sua ricchissima collezione di manufatti ceramici un bene davvero comune, accessibile e inclusivo, che eserciti un ruolo attivo nel dibattito sul presente e sappia aprire nuove prospettive per il futuro.

Il Museo GinoriNato insieme alla Manifattura di Doccia e all’interno degli edifici destinati alla produzione, il Museo Ginori è stato per quasi trecento anni un museo d’impresa, pensato dal fondatore, il marchese Carlo Ginori, come il contenitore privilegiato della bellezza che la sua fabbrica era in grado di creare.Il Museo custodisce tre secoli di storia del gusto e del collezionismo, rappresentando un unicum a livello internazionale grazie alla ricchezza e alla continuità storica del suo patrimonio, eredità della più antica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia. Notificata come complesso di eccezionale interesse storico-artistico e archivistico dal 1962, la sua collezione comprende circa 8000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, modelli scultorei, documenti cartacei e disegni, una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca.Dal 1965 il Museo ha sede in un edificio progettato dall’architetto Pier Niccolò Berardi, di proprietà demaniale e affidato alla Direzione Regionale Musei della Toscana, che necessita di importanti lavori di risanamento dopo gli anni di abbandono seguiti al fallimento dell’azienda Richard-Ginori.