Una app contro le mutilazioni genitali femminili: a Livorno un convegno con i ragazzi del liceo durante la Giornata mondiale indetta dall’Onu

Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono un triste fenomeno che colpisce milioni di donne in numerosi paesi africani, ma anche l’Europa non è immune da questa terribile pratica, con circa 500.000 donne colpite, mentre si stima che siano almeno 180.000 le donne e le giovani che ogni anno rischiano la mutilazione. In occasione della giornata mondiale contro le mutilazioni genitali,  indetta dall’Onu per il 6 febbraio 2017, nella sede della Provincia di Livorno si è svolto un convegno dal titolo “Basta MGF!”, dove sono stato affrontati i diversi aspetti del problema. All’iniziativa, organizzata dalla consigliera di parità, Cristina Cerrai, in collaborazione con il CeSDI (Centro Servizi donne immigrate) di Livorno, sono intervenuti anche gli studenti del Liceo Cecioni che hanno presentato un’ applicazione per smartphone, che loro stessi hanno creato, il cui obiettivo è proprio il contrasto al fenomeno delle MGF.
L’attività ha coinvolto i ragazzi e le ragazze delle IV B Scienze Applicate e IV B Esabac (diploma francese), coordinati rispettivamente dai professori Ivan Venuti, per la parte tecnico-informatica e Marina Marino, per la parte contenutistica, con la collaborazione del professore di religione Domenico Fontana.
“La ricerca sulle MGF – ha spiegato la professoressa Marino – è stata realizzata in condivisione con degli studenti del corrispondente istituto scolastico di Brest, perché le donne colpite provengono prevalentemente da paesi africani francofoni, che costituiscono una componente immigratoria molto presente in Francia”. Il lavoro si è svolto nell’arco di un anno, nell’ambito del progetto alternanza scuola/lavoro con la Provincia di Livorno, con la raccolta di materiale informativo su gli aspetti storico-antropologici della pratica di mutilazione, le dimensioni del fenomeno e le implicazioni sulla salute delle donne, oltre ad una ricerca sulla rappresentazione della donna nella letteratura che ha messo in luce la persistenza, tutt’oggi, di modelli e stereotipi culturali che alimentano la violenza sulle donne a tutte le latitudini.

“Gran parte del materiale raccolto era in lingua francese – ha aggiunto  Marino – e gli studenti e le studentesse hanno fatto un gran lavoro di traduzione in italiano e persino dal francese all’arabo”. Un vero e proprio lavoro interdisciplinare attorno al quale è stata, poi, creata la app dal titolo Basta MGF!, interamente realizzata dai ragazzi e scaricabile dal sito liceocecioni.altervista.org
Al convegno, presieduto dalla consigliera di parità Cristina Cerrai, sono intervenuti Shahrazade Al Basha, Presidente del CeSDI Livorno e dell’ Associazione Nosotras onlus, Serena Paci, assistente sociale Asl nordovest area Livorno, Osama Tawfik, volontario CeSDI e referente della comunità egiziana livornese, Valeria Pasquinelli, psicologa, Rosa Picchi, formatrice in ambito psicosociale.