Anatomia, realtà e rappresentazione: una storia raccontata da medici e artisti. Mostra a Pisa fino al 1° ottobre

Ideata come corollario alle celebrazioni per il bicentenario della morte di Paolo Mascagni (Pomarance 1755-Chiusdino 1815), anatomista e illustratore (suoi i disegni che illustrano l’articolo), va in scena a Pisa al Museo della Grafica (Palazzo Lanfranchi) la mostra “Anatomia. Realtà e rappresentazione” che intende proporre un originale percorso attraverso la storia della ricerca e della pratica anatomica nelle sue molteplici modalità rappresentative. Una storia raccontata dai medici e dagli artisti, con epicentro la grande scuola pisana e il patrimonio museale che oggi ne conserva la prestigiosa memoria. L’esposizione (nella foto sopra il titolo la tela di Alessandro Pascoli, “Il corpo umano”, Venezia 1727 – Biblioteca medicina e farmacia Università di Pisa) resterà aperta fino al 1° ottobre 2017.

All’inizio dell’età moderna, lo studio anatomico dell’Università di Pisa raggiunse un tale livello di sviluppo scientifico che lo portò non solo a superare quello di Bologna, famoso in età medievale, ma anche a confrontarsi con quello di Padova. La fattiva protezione della Corte medicea favorì il reclutamento di scienziati di fama internazionale come Guido Guidi, già attivo a Parigi, il fiammingo Andrea Vesalio, Realdo Colombo (in rapporto con Michelangelo, al quale aveva chiesto di illustrare il suo trattato di anatomia) e Gabriele Falloppia, per citare solo i nomi più noti. Una tradizione proseguita all’inizio dell’età contemporanea con Paolo Mascagni e, nel corso del XIX secolo, con Filippo Civinini e Filippo Pacini.anatomia1

Di questo straordinario laboratorio di studi e ricerche condotte sul corpo umano restano memorie, tracce e documenti. Basta pensare alla serie di preparati, secchi e in alcol, conservati nel Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini”, ancora oggi di grande interesse scientifico e divulgativo; così come al patrimonio librario conservato nella Biblioteca di Medicina e Chirurgia e nella Biblioteca Universitaria, con antichi volumi riccamente illustrati frutto in gran parte delle indagini condotte a Pisa e a Pisa talvolta pubblicati, ma anche con la rilevante e significativa presenza dei più importanti testi prodotti nelle maggiori università europee.

In una così ricca campionatura, e aggiungendo il  contributo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e di altre prestigiose istituzioni pubbliche, la mostra “Anatomia. Realtà e rappresentazione” si propone dunque di selezionare gli elementi di più evidente impatto spettacolare e di più sicura utilità per delineare un sommario, ma fondato schema del percorso degli studi anatomo-fisiologici nell’età moderna e delle molteplici e variate strategie di visualizzazione del corpo umano. Per questo, a completare un racconto di scienza e arte vengono offerte anche alcune suggestioni sulla contemporaneità, nell’invito a riflettere su quanto, di questa storia, sia necessario conoscere e trattenere.

Il percorso della mostra si articola in otto sezioni tematiche:

1. Anatomia come spettacolo/ 2. Incipit. Realtà, rappresentazione/ 3. Una grande, splendida anatomia/ 4. A come anatomia, arte, accademia/ 5. C come corpo, cuore, collezioni, curiosità/ 6. Il cranio, mappa dell’individuo/ 7. Sotto/sulla pelle/ 8. Excipit. Rappresentazione, realtà. anatomia2

Tra gli oggetti in mostra, da segnalare alcuni spettacolari preparati anatomici ottocenteschi realizzati con raffinate tecniche d’imbalsamazione, iniezione e in cera, provenienti dalle collezioni del Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini” dell’Università di Pisa, inaugurato nel 1832. Ma la realtà del corpo, nelle più antiche pratiche di conservazione, è testimoniata da una mummia egizia, con il suo splendido sarcofago riccamente istoriato, e da due mummie precolombiane in posizione fetale: reperti che si legano a Pisa, da una parte evocando gli esiti della celebre spedizione franco-toscana in Egitto guidata da François Champollion e Ippolito Rosellini (1828-1829), dall’altra documentando i materiali raccolti lungo la costa peruviana da Carlo Regnoli alla fine del XIX secolo.

A documentare i percorsi dell’illustrazione anatomica, dalla prima età moderna alle grandi imprese editoriali ottocentesche, è una suggestiva selezione di tavole, libri e disegni. Autentici capolavori in tal senso sono le grandi tavole ideate da Paolo Mascagni per la Grande Anatomia, stampate a Pisa tra il 1823 e il 1831, in cui la figura umana è rappresentata a grandezza naturale, vista anteriormente e posteriormente, con una raffinatezza tecnica che consente una piena comprensione e leggibilità dell’intero apparato organico, escludendo le tradizionali scenografie di apparati ornamentali e decorativi.

Altra opera di Mascagni presente in mostra, stampata nel 1816 a Firenze subito dopo la scomparsa dell’illustre medico, è l’Anatomia per uso degli studiosi di scultura e pittura, raccolta di tavole che segnano un ulteriore importante capitolo nella storia dell’illustrazione anatomica certificando quegli imprescindibili rapporti tra lo studio del corpo umano e le regole della sua rappresentazione da sempre fondamento della pratica artistica. E sono alcune opere di artisti della nostra contemporaneità, tra rigorosa formazione accademica e originali sperimentazioni plastiche, grafiche e pittoriche, a rivelare l’interesse che ancora oggi unisce le storie. Del resto, un filo rosso lega le immagini e le statue anatomiche dell’età moderna a una contemporaneità straripante d’immagini del corpo e sul corpo, in cui la rappresentazione diventa essa stessa oggetto, si fa realtà. Come il body di un ciclista o la divisa della squadra di calcio del Club Deportivo Palencia Balompié, che chiudono, accanto alla riproduzione in gesso dello Scorticato dell’artista toscano Ludovico Cardi, detto il Cigoli, amico e collaboratore di Galileo Galilei, il percorso della mostra.

Anatomia. Realtà e rappresentazione

Mostra a cura di Roberto Paolo Ciardi, Paola Lenzi, Anna Luppi, Gianfranco Natale e Alessandro Tosi

Realizzata dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, la Biblioteca Universitaria di Pisa, il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, il Sistema Museale e il Sistema Bibliotecario dell’Università di Pisa.

Con il patrocinio del Museo Galileo di Firenze e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno.

Coordinamento organizzativo: Sabrina Balestri, Maria Cioni, Alice Tavoni, Ilaria Tuci

Laboratori didattici: Valentina Diara, Fabiana Fiorelli, Elena Profeti. Con la collaborazione di Martina Bianco, Marta Bruschini, Roberta Lucia Castronuovo, Valentina Ceccarelli, Elisabetta Corradino, Giulia Simonetti

Fotografie ed elaborazioni grafiche: Simona Bellandi, Elda Chericoni (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa)

Audiovisivi: Nicola Trabucco (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa)