Amici della Musica, al Teatro della Pergola tre giorni di grandi concerti, dal violino di Baráti al violoncello di Gabetta. Ma anche il piano di Lonquich con il Quatuor Ebène

La Stagione degli Amici della Musica di Firenze al Teatro della Pergola, per il 3, 4 e 5 novembre 2018 presenta tre concerti dal respiro internazionale.

Kristóf BarátiPhoto: Marco Borggreve
Kristof Baráti (ph. Marco Borggreve)

Sabato 3 novembre alle 16, in cui protagonisti assoluti saranno il violino del musicista ungherese Kristóf Baráti, accompagnato dal pianoforte di Enrico Pace, per una calata nelle atmosfere musicali di Brahms, di cui verrà eseguita la Sonata n. 2 in la maggiore op. 100, Janáček, per la Sonata VII/7 e Beethoven, con la Sonata n. 9 in la maggiore op. 47, “A Kreutzer”. Il violinista ungherese Kristóf Baráti è riconosciuto nel panorama internazionale come musicista dalle straordinarie qualità, oltre che dall’ampia gamma espressiva e impeccabile tecnica. Nel 2014, all’età di 35 anni, gli è stato conferito il Kossuth Prize, il più alto riconoscimento ungherese, concesso in passato ad artisti quali Sir András Schiff, György Ligeti e Iván Fischer. Suona uno Stradivari ‘Lady Harmsworth’ del 1703, gentilmente concessogli dalla Stradivarius Society diChicago.

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Domenica 4 novembre alle 21 tutta l’attenzione sarà per il pianismo sofisticato e raffinato di Alexandre Lonquich (foto a sinistra), in dialogo con uno dei più interessanti ensemble di musica da camera francese, il Quator Ebène (foto in basso a sinistra), ovvero Pierre Colombet e Gabriel Le Magadure ai violini, Marie Chilemme alla viola e Raphael Merlin al violoncello. Insieme eseguiranno il Quartetto n. 5 in la maggiore op. 18 n. 5 di Beethoven, il Quartetto n. 1 in do minore op. 51 n. 1 di Brahms e il Quintetto in fa minore per pianoforte e archi di Franck.

Lunedì 5 novembre alle 21, il Teatro della Pergola si riempirà delle risonanze del violoncello “Matteo Goffriller 1730” suonato dall’argentina Sol Gabetta (foto sopra il titolo), tra le più brillanti musiciste del momento. Con il pianista francese Bertrand Chamayou, darà vita alle pagine del Fünf Stücke im Volkston op. 102 di Schumann, alla Sonata in do maggiore op. 65 di Britten e infine alla Sonata in sol minore op. 19 di Rachmaninov.

Biglietti per i concerti al Teatro della Pergola da 20 a 25 euro. Tutte le info e il programma completo della stagione su www.amicimusicafirenze.it

CENNI BIOGRAFICI

Il violinista ungherese Kristóf Baráti è riconosciuto nel panorama internazionale come musicista dalle straordinarie qualità, oltre che dall’ampia gamma espressiva e impeccabile tecnica. Nel 2014, all’età di 35 anni, gli è stato conferito il Kossuth Prize, il più alto riconoscimento ungherese, concesso in passato ad artisti quali Sir András Schiff, György Ligeti e Iván Fischer. Nelle stagioni passate, Baráti si è esibito con le principali orchestre del mondo e con direttori quali Kurt Masur, Marek Janowski, Charles Dutoit, Jukka-Pekka Saraste, Andrew Manze, Andrés Orozco-Estrada, Mikhail Pletnev, Jakub Hrůša, Yuri Temirkanov e ha collaborato con Jean-Efflam Bavouzet, Mischa Maisky, Yuri Bashmet, Miklós Perényi, Zoltán Kocsis e Kim Kashkashian. Collabora regolarmente con Valery Gergiev e l’Orchestra Mariisnky. Baráti ha al suo attivo un’estesa discografia che include i cinque Concerti per violino e orchestra di Mozart, l’integrale delle Sonate di Beethoven e Brahms con Klára Würtz, le Sonate per violino solo di Ysaÿe per Brilliant Classics e le Sonate e Partite per violino solo di Bach per Berlin Classics. Di un suo recente album di “bis”, la rivista Gramophone ha scritto: “per coloro a cui piace ascoltare il violino suonato al meglio per dolcezza e acrobazie, Baráti rappresenta il non plus ultra”.

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Nato a Rimini, Enrico Pace ha studiato con Franco Scala al Conservatorio di Pesaro, dove si è diplomato anche in composizione e direzione d’orchestra. Si è perfezionato all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Suo prezioso mentore in seguito è stato il didatta belga Jacques de Tiège. Dopo la vittoria del Primo Premio al Concorso Internazionale Franz Liszt di Utrecht nel 1989, Enrico Pace si è esibito in tutta Europa in rinomate sale da concerto: Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala di Milano, Herkulessaal di Monaco di Baviera, Philharmonie di Berlino. È stato invitato a suonare in numerosi festival internazionali, tra cui Lucerna, Salisburgo, Edimburgo, La Roque d’Anthéron, Rheingau e il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo. Molto apprezzato come solista, si esibisce con orchestre prestigiose, come la Royal Orchestra del Concertgebouw, Münchner Philharmoniker, BBC Philharmonic Orchestra, Orchestra Nazionale di Santa Cecilia di Roma, MDR-Sinfonieorchester di Lipsia, Camerata Salzburg, e Orchestra Filarmonica di Varsavia. Ha collaborato con numerosi direttori d’orchestra, come Roberto Benzi, Gianandrea Noseda, Zoltán Kocsis, Kazimirz Kord, Mark Elder, Lawrence Foster, Janos Fürst, David Robertson, Vassily Sinaisky, Stanislav Skrowaczewski, Bruno Weil, Walter Weller e Antoni Wit.

Dopo aver studiato con il Quartetto Ysaÿe a Parigi, con Gábor Takács, Eberhard Feltz e György Kurtág, il Quatuor Ebène è stato vincitore del Concorso ARD nel 2004. Questo ha segnato l’inizio della sua ascesa, culminata in numerosi premi e riconoscimenti.
I concerti del Quatuor sono contraddistinti da uno slancio particolare: la capacità di unire la tradizione a nuove forme musicali e di coinvolgere un ampio pubblico di giovani; il Quatuor comunica la sua conoscenza anche tenendo masterclass regolari al Conservatorio di Parigi. Nel 2005 il Quatuor ha vinto il Premio Belmont della Fondazione Forberg-Schneider, che da allora collabora regolarmente con l’ensemble, permettendogli – dal 2009 – di suonare su strumenti antichi di valore inestimabile, concessi da collezioni private.I dischi del Quatuor Ebène spaziano dalle opere di Haydn, Bartók, Debussy, Fauré, Mozart fino ai fratelli Mendelssohn e hanno ricevuto numerosi premi, tra cui un Gramophone Award, un ECHO Klassik, il BBC Music Magazine Award e il Midem Classic Award. Di recente il Quatuor ha collaborato con Philippe Jaroussky nel disco “Green (mélodies françaises)” che ha vinto il BBC Music Magazine Award 2016, e ha pubblicato un disco di Lieder di Schubert registrati con Matthias Goerne, insieme al Quintetto d’archi di Schubert eseguito con Gautier Capuano. Negli ultimi anni, il Quatuor ha focalizzato i suoi programmi sui Quartetti di Beethoven, con esibizioni alla Elbphilharmonie di Amburgo, alla Philharmonie du Luxembourg, alla Carnegie Hall di New York, al Salzburger Festspiele e al Festival Menuhin di Gstaad.

Alexander Lonquich è nato a Trier (Germania). Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei. Ha collaborato con direttori d’orchestra quali C. Abbado, K. Sanderling, T. Koopman, E. Krivine, H. Holliger, M. Minkowski e S. Vègh. Nella musica da camera, ha suonato con C. Tetzlaff, N. Altstaedt, V. Frang, J. Bell, S. Isserlis, H. Schiff, I. Faust, C. Widmann, J. Widmann, B. Pergamenschikov, H. Holliger, F.P. Zimmermann. Ha ottenuto il “Diapason d’Or”, il “Premio Abbiati” e il “Premio Edison”. Nel ruolo di direttore-solista, collabora con l’Orchestra da Camera di Mantova e, tra le altre, ha lavorato con l’Orchestra della Radio di Francoforte, Royal Philharmonic Orchestra, Deutsche Kammerphilarmonie, Camerata Salzburg, Mahler Chamber Orchestra, Orchestre des Champs Elysées e Filarmonica della Scala. Si esibisce regolarmente per l’Accademia Nazionale di S. Cecilia, con la quale collabora anche come direttore-solista. Dal 2014 è Direttore Principale dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza.

AMICI DELLA MUSICA FIRENZE: tel 055/607440 – www.amicimusicafirenze.it