AIS Toscana: a Gabriele Corelli, primo Master of Wine italiano, assegnato il Premio Osvaldo Baroncelli

L’Eccellenza di Toscana del ventennale chiude i battenti con un importante successo di pubblico, nel primo appuntamento di degustazione in presenza organizzato da AIS Toscana dopo il lungo stop dovuto alla pandemia. Sono stati numerosi infatti i visitatori che nella due giorni alla Stazione Leopolda hanno degustato ai banchi d’assaggio e nelle Masterclass guidate gli oltre 900 vini selezionati dalla Guida AIS Vitae 2022 tra oltre 140 produttori rappresentativi delle più significative denominazioni regionali.  
 
“Siamo contenti che il pubblico abbia risposto così calorosamente – ha affermato il Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini – perché anche se il periodo non è certamente dei migliori abbiamo avuto la dimostrazione che la gente sente il bisogno di tornare a vivere la normalità. Per noi è stata un’edizione molto particolare, la prima occasione di confronto diffuso dopo mesi di connessioni remote e incontri virtuali. È stato bello ritrovarsi, condividere e scambiarci feedback dal vivo sulle prospettive della nostra professione anche alla luce dei cambiamenti che sono intervenuti nel settore durante i mesi di chiusura forzata. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento in particolare i produttori che hanno creduto ancora una volta in noi e i 160 sommelier che hanno prestato il loro servizio – ha proseguito – dimostrando ancora una volta che quando si fa squadra con un obiettivo comune si può arrivare lontano. Storicamente abbiamo percorso molta strada da soli ma abbiamo capito che lavorare insieme è vincente e la coesione ti permette di arrivare laddove da solo non potresti. L’importante – ha concluso Cini – è parlare sempre più tra istituzioni, qualità professionale al più alto livello e chi fa associazionismo con i valori più alti, in modo da avvicinare tanti appassionati trasferendo conoscenze e cultura del vino e dei territori in più per godersi questo mondo”. 
 
Apprezzate e partecipate le iniziative delle due giornate, tra cui le esclusive Masterclass e le scuole di degustazione ormai consolidate come Wine School e Oil School, ma anche le new entries Spirit School, Balsamic School e Coffee School, dedicate rispettivamente al vasto mondo dei distillati, all’Aceto Balsamico di Modena – a cura del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena  – e al caffè, a cura di B-Farm.   
 
Tra gli appuntamenti di punta della seconda giornata, la firma dell’accordo tra Movimento Turismo del Vino e AIS Toscana ed in particolare, la consegna da parte del Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini del Premio Osvaldo Baroncelli a Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, per il forte legame intercorrente tra questo e lo storico Presidente di AIS Toscana, recentemente scomparso.  
 
Nato e cresciuto a Montalcino 37 anni fa, Gabriele Gorelli – sommelier AIS dal 2011 – è stato il primo italiano a ottenere il prestigioso titolo di Master of Wine, rilasciato dall’omonimo istituto nato in Gran Bretagna nel 1955. Dopo sei anni di preparazione particolarmente intensa – circa 40 ore di studio alla settimana e una media di 48 voli presi all’anno – nel 2021 è arrivato ad ottenere quel riconoscimento di cui fino ad oggi possono fregiarsi in pochissimi in tutto il mondo: circa 420 persone. Il che ne fa un perfetto ambasciatore della toscanità. 
 
“Mi ha sempre affascinato la conoscenza del vino – ha raccontato Gabriele Gorelli – l’essere un collettore tra chi il vino lo fa e chi lo consuma. Mi sono avvicinato a questo mondo proprio grazie ad AIS Toscana, per la quale provo un fortissimo senso di appartenenza, che mi ha dato tutto quello che serviva e che ancora oggi serve per diventare Master of Wine, a partire dall’aspetto relazionale ed associativo che mi ha fatto crescere in ambito professionale e personale. Per me è infatti doppiamente bello poter parlare di come lo sono diventato, accoppiando quest’esperienza con l’Istituto dei Master Of Wine al mio percorso in AIS Toscana, di come proprio grazie a questa mi sono appassionato sempre più e creato una base formativa eccellente soprattutto dal punto di vista della sensibilità alla degustazione – ha aggiunto – perché acquisire la terminologia appropriata e la capacità di categorizzare specifici vini è stato fondamentale. Per me è stato un atto di incoscienza cercare la scalata al Master of Wine perché non si conosceva abbastanza quanto questo titolo fosse difficile da ottenere: essere arrivato è quindi un sogno, ma credo che sia proprio questo lo spirito giusto, ovvero viverla come un’esperienza che ti carica perché nessun altro prima di te ha raggiunto questo obiettivo. Il mio oggi è che sempre più persone ce la facciano ad ottenerlo e questo è uno degli elementi che accomuna AIS con Master of Wine: la volontà di aggregare e portare dentro le persone. Oggi – ha concluso – ci sono dei progetti molto contemporanei di commistione e volontà di intrecciare enoturismo, vino, passione, formazione ed educazione. Vedo in questa commistione di intenti un bel futuro per la Toscana, soprattutto perché questa regione ha veramente tanto da offrire al mondo”. 
 
Alla premiazione è altresì intervenuta l’assessore all’Agricoltura urbana, Turismo, Ambiente, Fiere e Congressi del Comune di Firenze Cecilia Del Re, che ha così commentato: “È davvero importante oggi essere insieme a celebrare l’eccellenza del vino in Toscanaun’occasione per diffondere la cultura del vino come legame al territorio e valorizzazione del lavoro e delle professionalità che ruotano attorno a questo mondo. Una due giorni per raccontare a visitatori e appassionati oltre 140 cantine d’eccellenza, alla scoperta di percorsi enologici che si trasformano in veri e propri viaggi nella storia, nella cultura e nell’economia di un intero territorio, alla ricerca della sua identità più vera. Come città di Firenze vogliamo valorizzare maggiormente il territorio circostante e le nostre colline, a tal proposito stiamo lavorando su itinerari e progetti specifici di enoturismo. Tra i punti di forza di AIS c’è il valorizzare attraverso un lavoro di narrazione il territorio e questo di fatto aiuta anche noi amministrazioni pubbliche a ideare percorsi dedicati. Un esempio ne è la Chianti Classico Card, uno dei nostri ultimi progetti che abbiamo studiato affinché da Firenze si potesse andare alla scoperta di cantine e vini di eccellenza direttamente sul loro territorio”.  
 
Prima della premiazione, si è svolta la presentazione, condotta dal vicepresidente nazionale di AIS Roberto Bellini, del libro “Un sogno in Borgogna” scritto da Massimo Castellani, delegato AIS di Firenze nonché scrittore, consulente, giornalista e docente di “Cultura enogastronomica” al Master di Marketing e Management per imprese vitivinicole dell’Università di Firenze. “Un romanzo in cui emerge tutta la passione per il Pinot Noir, la storia ed il fascino dei vigneti borgognoni – ha sottolineato Castellani – e che nasce dal mio amore per questa terra e i suoi vini. A raccontare luoghi, vini e produttori in modo non didascalico come un manuale sono i due protagonisti, la cui storia d’amore fa da cornice ad aneddoti ed incontri, ispirati da oltre vent’anni di frequentazione di questa regione”.  
 
In chiusura di manifestazione si è svolta la consegna del Premio “Eccellenza di Toscana” a quei produttori ed aziende del territorio che si siano distinte per innovazione, tradizione, comunicazione ed etica aziendale. Per la categoria “Innovazione” il premio è andato ad Antonio Arrighi e al suo vino in anfora Nesus; per la categoria “Tradizione” il premio è andato all’Azienda Contucci che ha tenuto la barra dritta per secoli sulla tradizione del Nobile di Montepulciano; per la categoria “Comunicazione” il premio è andato a Rocco Toscani per aver saputo trasmettere i concetti di allegria e leggerezza nelle etichette dei suoi vini, per la categoria “Etica” il premio è andato all’Azienda Agricola Donatella Cinelli Colombini Azienda, unico caso di cantine interamente gestite da donne. Nel medesimo contesto si è tenuta la premiazione del Wine Contest – rivolto ai soci AIS e ai semplici appassionati chiamati a indovinare un vino alla cieca – che sono andati rispettivamente a Carmela Gioia della delegazione di Siena per la sezione riservata ai sommelier e ad Andrea Turchi per la sezione appassionati.