Accordo (per cinque anni) fra Uffizi e Opificio delle Pietre Dure: i visitatori delle Gallerie potranno entrare anche al Museo dell’Opificio. E intanto per ricordare l’arrivo a Firenze di Vittoria della Rovere ci sono stati 18mila ingressi gratuiti

Uffizi ed Opificio delle Pietre dure insieme per un accordo di collaborazione che consentirà ai visitatori delle Gallerie di entrare gratuitamente nel meraviglioso museo dell’Opificio. A siglare l’intesa, della durata di cinque anni e rinnovabile, sono stati il direttore degli Uffizi Eike Schmidt e il soprintendente dell’Opificio Marco Ciatti. Il patto prevede, con effetto immediato, che ogni biglietto degli Uffizi comprenda anche l’ingresso gratis al Museo dell’Opificio (che ha sede in pieno centro, al n. 78 di via degli Alfani): sarà possibile effettuare la visita entro 5 giorni dalla data dell’utilizzo del biglietto agli Uffizi. Anche l’abbonamento annuale Passepartout degli Uffizi e di tutte le Gallerie (inclusi dunque Palazzo Pitti e Giardino di Boboli per i 365 giorni successivi al primo uso) comprendono adesso l’ingresso gratuito sia al Museo Archeologico Nazionale (in vigore già dal 2018) che al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure.

Non solo. La nuova unione ha anche importanti risvolti economici e scientifici: in base all’accordo, infatti le Gallerie degli Uffizi accantonano il 2 % del ricavo della bigliettazione degli Uffizi per investimenti dedicati all’Opificio, che potranno spaziare da restauri a lavori architettonici, da nuovi allestimenti e pubblicazioni, a mostre e progetti di ricerca. C’è anche l’impegno, da parte di entrambe le istituzioni, a realizzare insieme progetti di ricerca e divulgazione, con eventi, cicli di lezioni e laboratori.

L’intesa ricalca quella siglata nel gennaio dello scorso anno tra Uffizi e Museo Archeologico Nazionale. Nel museo dell’Opificio (fondato come manifattura di materiali preziosi nel 1588 dal Granduca Ferdinando I de’ Medici e in origine localizzato proprio nell’edificio degli Uffizi), i visitatori troveranno l’antica raccolta di strumenti per l’intarsio ed un campionario completo delle pietre dure risalente all’epoca medicea, oltre a dipinti, vasi e suppellettili di varie epoche.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Con questo accordo, si ribadisce e si estende l’impegno degli Uffizi a favore di realtà museali negli ultimi tempi sfortunatamente meno note e meno interessate dai flussi turistici. Si stabilisce così un circolo virtuoso di distribuzione delle risorse. Già dall’anno scorso è in vigore l’accordo tra gli Uffizi e il Museo Archeologico Nazionale, che porta nuova linfa e mezzi economici a uno dei tesori più preziosi e più ingiustamente trascurati del nostro patrimonio. La gratuità d’ingresso, dopo l’acquisto del biglietto delle Gallerie degli Uffizi, dura ben cinque giorni, e permette ai visitatori di allargare la visita della città, spostando il flusso turistico in direzione centrifuga rispetto al quadrilatero romano. Abbiamo pertanto deciso di unire ancora di più le forze con l’Opificio delle Pietre Dure, con il quale già lavoriamo a strettissimo contatto nel segno della ricerca e della tutela dei nostri bellissimi capolavori”.

Il soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure Marco Ciatti: “Dopo la fruttuosa esperienza, in questi ultimi quattro anni, di intensa collaborazione tra Opificio e Gallerie degli Uffizi, siamo assali lieti di assumere questo impegno reciproco che valorizzerà il piccolo ma prezioso museo dell’Opificio e consentirà di accrescere ancora di più i ben noti risultati scientifici nel campo della diagnostica e non solo raggiunti grazie alla storica sinergia tra queste due istituzioni”.

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OLTRE 18MILA INGRESSI GRATUITI A BOBOLI, PALAZZO PITTI E UFFIZI PER RICORDARE L’ARRIVO DI VITTORIA DELLA ROVERE

Oltre 18mila ingressi gratuiti, ieri, per gli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli nel giorno in ricordo dell’arrivo a Firenze di Vittoria della Rovere. Schmidt: “Giusto tributo per ricordare una grande donna, fiorentina d’adozione, straordinaria mecenate e appassionata di ogni forma d’arte”.

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Gli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli fanno il “pieno” di visitatori nella giornata a ingresso gratuito di ieri, in ricordo dell’arrivo a Firenze di Vittoria della Rovere. È stato infranto il muro delle 18mila presenze (18.261 per la precisione) nell’anniversario dell’11 ottobre 1623, giorno che alla morte del padre Federico Ubaldo, segnò il trasferimento di Vittoria della Rovere, a neanche un anno di vita, da Pesaro a Firenze insieme alla madre Claudia de’ Medici. 

Promessa sposa subito dopo la nascita al futuro Granduca di Toscana, il cugino Ferdinando II, Vittoria fu l’ultima discendente della Casata dei Della Rovere. Nel 1631, alla morte del nonno Francesco Maria, ereditò la ricca e prestigiosissima collezione di opere d’arte di famiglia, che quindi confluirono dai palazzi del Ducato di Urbino nelle collezioni granducali medicee a Firenze: ben 57 dipinti, fra cui alcuni capolavori come il Ritratto di giovane con la mela di Raffaello, la Venere di Urbino di Tiziano, il dittico di Piero della Francesca e tanti altri grandi artisti del Rinascimento che tutt’oggi donano lustro ai musei delle Gallerie degli Uffizi.

Palazzo Pitti

Oltre 7mila (7.011) i visitatori che hanno scelto di visitare Gli Uffizi, circa 5mila (4.627) i biglietti staccati, invece, per visitare il Giardino di Boboli e oltre 6mila (6.623) per i musei di Palazzo Pitti. Dopo i record di presenze che hanno caratterizzato il lungo ponte di Ferragosto, le Gallerie degli Uffizi continuano a registrare picchi di visitatori. 

Dati che non fanno altro che confermare il trend positivo di tutto il 2019. 

“È stato un degno tributo – commenta soddisfatto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – in ricordo di questa donna, fiorentina d’adozione, grande mecenate e appassionata di ogni forma d’arte – che amava fare della sua corte di Palazzo Pitti anche un vivace centro di produzione culturale. I numeri in crescita in termini di visitatori testimoniano come agli Uffizi migliora con il passare dei giorni la sperimentazione del tagliacode”.