Weekend livornese per Gianfranco Reverberi: prima la consegna della Canaviglia, poi un incontro pubblico con il musicista che fu amico di Piero Ciampi

GIANFRANCO REVERBERI E LA CANAVIGLIA

Sarà un fine settimana tutto livornese quello del 18 e 19 novembre per Gianfranco Reverberi, musicista e autore genovese (nella foto sopra il titolo una vecchia immagine Reverberi seduto al pianoforte). Sabato 18 alle ore 18, nella sala Mascagni del Teatro Goldoni, il sindaco Filippo Nogarin consegnerà a Reverberi il riconoscimento della Canaviglia (il bastione lato mare della Fortezza Vecchia), mentre domenica 19 è previsto un incontro al Museo di storia naturale del Mediterraneo per la presentazione del libro “La testa nel secchio”.

L’annuncio ufficiale della Canaviglia (una targa d’argento con impresso il bastione con relativa palazzina) era stato fatto durante le celebrazioni dell’elevazione di Livorno a città, nel marzo 2017: l’onorificenza fu istituita infatti nel 2006 proprio in occasione del 400° anniversario dell’elevazione di Livorno a titolo di città e, da allora, il giorno del compleanno della città (19 marzo), viene attribuita a persone o enti che con opere concrete abbiano concorso a dare lustro alla città.
La consegna vera e propria della targa avverrà, come detto, sabato 18 in occasione del Premio Ciampi. L’assegnazione della Canaviglia a Reverberi è un omaggio che l’Amministrazione comunale vuole rendere a uno dei più importanti compositori e arrangiatori che hanno fatto la storia della musica italiana per i suoi indiscussi meriti artistici, suggellando tra l’altro il suo legame con la città e con Piero Ciampi, di cui Reverberi fu amico fraterno nonché coautore di alcune delle sue canzoni più belle. Questa la motivazione con cui è stata disposta la Canaviglia a Gianfranco Reverberi: “Ad uno dei più importanti autori della canzone italiana del ‘900 che ha sempre mantenuto coerenza nel comporre e fare musica senza compromessi commerciali e la cui storia artistica si è sempre intrecciata con la città di Livorno in virtù dei rapporti con il grande cantautore livornese Piero Ciampi”.
La candidatura di Reverberi era stata avanzata al Comune dall’Associazione Banda Città di Livorno e dal Comitato Unesco Jazz Day Livorno. La Giunta, visti i suoi indiscussi meriti artistici, aveva accolto la proposta con decisione n. 89 del 17/03/2017.
Le precedenti assegnazioni della Canaviglia erano andate al Presidente Carlo Azeglio Ciampi, al professor Massimo Morelli, all’ex Prefetto di Livorno Giancarlo Trevisone, al regista Paolo Virzì, al giornalista e scrittore Mario Cardinali, e nel 2016, alla memoria di Frida Misul, reduce dell’olocausto.

L’INCONTRO CON REVERBERI

“Iniziò tutto mentre stavo in fila sotto il sole, da circa due ore, in attesa della famosa iniezione che fa gonfiare un seno ma evita qualunque tipo di malanno, un farmaco miracoloso che aveva la durata precisa di diciotto mesi. Per tutto il periodo del militare neanche un raffreddore che ti consenta di marcare visita; il giorno dopo il congedo tutti i mali del mondo ti crollano addosso. Mentre aspettavo il mio turno, dal fondo della sala sentii qualcuno che cantava un pezzo americano, conosciuto solo dai più esperti di musica. In quella landa sperduta, non mi pareva vero e, abbandonato il mio posto, andai a vedere chi era l’ “Alieno”.
Così ho conosciuto Piero Ciampi. Abbiamo rifatto altre due ore di fila assieme.”reverberi locandina

Così Gian Franco Reverberi, uno dei compositori e arrangiatori che hanno fatto la storia della musica italiana, racconta il suo incontro con Piero Ciampi (Piero Litaliano) nel suo libro “LA TESTA NEL SECCHIO – Tenco, Paoli, Lauzi, Ciampi, Dalla, le mie figiuate – ‘ragazzate’ – in compagnia dei cantautori” (Iacobelli Editore 2017). E nel libro, gli incontri, le frequentazioni e il lavoro come compositore e arrangiatore con e per Giorgio Gaber, Gino Paoli, Luigi Tenco, Ornella Vanoni, Sergio Endrigo, Adriano Celentano, Michele, Lucio Dalla, Bruno Lauzi, Nicola Di Bari, Rita Pavone, Mina, Enzo Jannacci, e tanti altri…e Piero Ciampi. Incontrare Gian Franco Reverberi significa ripercorrere con lui la storia musicale, tra aneddoti e immagini, di un periodo fantastico, quello degli anni sessanta, settanta e ottanta; in particolare quello dei cantautori.
“La testa nel secchio – Incontro con Gian Franco Reverberi”, domenica 19 novembre, con inizio alle ore 17, al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di via Roma – Sala del Mare (delle balene) è proposto dal Comitato Unesco Jazz Day Livorno e l’Associazione Banda Città di Livorno con patrocinio del Comune di Livorno e la collaborazione con Premio Ciampi 2017; un evento da non perdere per chi ama la musica e la sua storia.
Oltre a Gian Franco Reverberi, saranno presenti Marco Lenzi, musicista, compositore, musicologo, Claudia Mantellassi, giornalista, e Andrea Pellegrini, musicista che eseguirà alcuni brani di musiche scritte e arrangiate da Reverberi.
Nel corso dell’incontro si parlerà anche del libro “La testa nel secchio”, prefazione di Maurizio Becker (Iacobelli Editore 2017 – collana Pop Story) e saranno proiettate immagini di luoghi, personaggi e musicisti legati alla storia musicale dell’autore.
L’ingresso libero.

Gian Franco Reverberi nasce a Genova nel 1934. È stato uno dei primi artisti a portare in Italia la musica rock, partecipando in prima persona al grande rinnovamento degli anni ’60. Ligure come Gino Paoli e Luigi Tenco, si trasferisce a Milano nel 1954, dove entra sotto contratto nella Dischi Ricordi; comincia in questi anni a collaborare con Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. Nel 1963 scrive per Michele Se mi vuoi lasciare (etichetta RCA Italiana) che raggiunge il primo posto in Hit Parade e sarà il quarto singolo più venduto dell’anno. Ha prodotto numerosissime colonne sonore per film e tra i suoi più grandi successi la canzone Ciao ti dirò, interpretata da Giorgio Gaber. Nel 2006, la sua Nel cimitero di Tucson (dalla colonna sonora del film Preparati la bara! con Terence Hill), sotto il titolo Crazy, è stata riproposta con successo planetario dagli Gnarls Barkley.ì