Teatro di Rifredi, una stagione densa di spettacoli e novità. E sul palcoscenico ci sarà anche la campionessa di salto in lungo Fiona May.

Tra novità e riprese, tra sorprendenti scoperte e gradite conferme, anche la 33ma stagione del Teatro di Rifredi di Firenze (cliccare per il video) offre una variegata gamma di proposte: 7 produzioni, 3 compagnie internazionali, 2 balletti, 7 spettacoli del nuovo teatro italiano, 7 spettacoli dei migliori artisti toscani, 6 domeniche per le famiglie. E sul palcoscenico salirà anche (come vedremo a seguire) la campionessa di salto in lungo Fiona May (sopra il titolo con Luisa Cattaneo, ph. Pino Le Pera).

Dopo il successo dello scorso anno sarà ancora la vecchia e burbera Bruna a inaugurare questa stagione teatrale: si parte martedì 30 ottobre 2018 (fino a domenica 11 novembre) con il camaleontico Alessandro Riccio, accompagnato dal timido musicista Alberto Becucci, impegnati in “Bruna è la notte”, un affiatato duo che sa condurre il pubblico dalla grassa risata alle lacrime nel giro di pochi istanti come solo le grandi anime sanno fare.

Torna in cartellone l’affascinante saga familiare multietnica de “La bastarda di Istanbul” (15-25 novembre) spettacolo prodotto da Pupi e Fresedde che Angelo Savelli ha adattato dal best seller della scrittrice turca Elif Shafak. Diretti dallo stesso Savelli ritroviamo sul palco Serra Yilmaz, Valentina Chico, Riccardo Naldini, Monica Bauco, Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti ed Elisa Vitiello, tutti insieme ad affrontare questo viaggio teatrale nella cattiva coscienza di una famiglia e di un popolo, navigando tra gli scogli della tragedia e le onde dell’ironia, mentre all’orizzonte scorrono le mobili e colorate video-scenografie di Giuseppe Ragazzini che evocano una Istanbul animata e reale, vera protagonista più che cornice dello spettacolo.

Primo balletto della stagione, la Compagnia Opus Ballet, diretta da Rosanna Brocanello, presenta ll Lago dei Cigni (30 novembre-1 dicembre); le coreografie di Loris Petrillo, servendosi di una danza fortemente improntata alla fisicità, restituiscono alla contemporaneità questo grande balletto classico, senza mai tradirne l’originale eleganza.

Musica elettronica, mobili a cubo, luci spot, 15 anelli, 17 palle, 7 clave, disordine e un po’ di nostalgia anni ‘90 ma soprattutto una voglia pazza di ricostruire il mondo a immagine dei loro sogni: questo è Popcorn (7-9 dicembre) e loro sono i giocolieri Jean-Baptiste Diot e Jonathan Lardillier della Compagnia francese Les Objets Volants diretta da Denis Paumier che ricordiamo in scena tre anni fa con l’applaudito “Liaison carbone”.

Con il suo racconto autobiografico “Antropolaroid” (15 dicembre) Tindaro Granata ripercorre la storia della sua famiglia prima ancora della sua nascita. Solo in scena, interpreta a turno tutti i personaggi, ritratti in bianco e nero scattati con la sua polaroid: ci racconta di nonni, padri, amici, mafiosi, emigrati e di una terra, la sua Sicilia, da cui si allontanò per andare a Roma, per fare l’attore di cinema… e si ritrovò a fare il cameriere. Una produzione Proxima Res.

Nelle scorse stagioni hanno dissacrato e massacrato toreri, pistoleri, esploratori e mafiosi: questa volta tocca ai Masterchefs! Per le feste di fine anno i deliranti spagnoli della Compagnia Yllana presentano “Chefs” (28-31 dicembre), un’esilarante parodia della nuova mania collettiva per l’alta cucina. Un succulento spettacolo che getta uno sguardo divertente e divertito sull’affascinante mondo della gastronomia con un menù a base di gags e scene diverse che si succedono a ritmo frenetico.

Gli scatenati vecchietti detectives per caso usciti dalla penna di Marco Malvaldi saranno ancora alle prese con il complicato e misterioso delitto de “La briscola in cinque” (3-6 e 10-13 gennaio 2019), testo scritto per il teatro da Angelo Savelli; protagonisti Sergio Forconi, Giovanna Brilli, Andrea Bruno Savelli (anche in veste di regista), Raul Bulgherini, Diego Conforti, Luca Corsi, Amerigo Fontani, Elisa Vitiello. Una produzione Teatrodante Carlo Monni.

Ancora un classico e ancora una lettura innovativa con i danzatori dell’Opus Ballet, questa volta diretti dalla estrosa coreografa Arianna Benedetti in Otello (18-19 gennaio). Otello, Desdemona e Iago, tre personaggi da cui prende vita tutta la struttura coreografica nel suo insieme: un percorso di ricerca nell’interconnessione e nella contaminazione dei linguaggi della danza contemporanea tipico dell’Opus Ballet.

Tutti dipendiamo gli uni dagli altri. E qualcuno a volte dipende totalmente dal volere di un altro. Si creano così equilibri che, anche se apparentemente instabili, danno serenità. Ma cosa accade quando il nostro punto di riferimento viene meno? Questo il tema del nuovo spettacolo di Alessandro Riccio “Serrature” (22-27 gennaio). In scena con Riccio, Amerigo Fontani, Vania Rotondi, Piera Dabizzi, Francesco Gabbrielli, Marco Santi.

“Maratona di New York” (31 gennaio-2 febbraio) di Edoardo Erba rappresenta già di per sé una grande sfida recitativa. In questo nuovo allestimento, Andrea Bruno Savelli rinnova la sfida, affidando il ruolo degli interpreti, originariamente due uomini (al debutto del 1993 Luca Zingaretti e Bruno Armando) a due donne una delle quali, nella vita reale, acclamata atleta olimpionica. Per tutta la durata dello spettacolo Fiona May e Luisa Cattaneo sviluppano una vera e propria rincorsa verbale che cresce insieme all’aumentare dei battiti del loro cuore e delle loro suole. Un percorso immaginario che tra ostacoli, fatica, sudore, ricordi, memoria, celebra sentimenti autentici e suggella la storia di un’amicizia sincera e fraterna. Una produzione Teatrodante Carlo Monni in coproduzione con Todi Festival 2018.

Per la prima volta in Italia e in esclusiva, arriva la terza creazione della compagnia franco norvegese Plexus Polaire, “Ceneri” (Cendres / 8-10 febbraio). Con lo scarto di una generazione, in un piccolo villaggio del sud della Norvegia, si racconta la storia di un giovane piromane e quella di uno scrittore che, diversi decenni più tardi, la coglie come materiale letterario. Due intimità torturate. Due esseri tragicamente ordinari che scricchiolano sotto gli assalti dei loro demoni. Attori in carne e ossa, marionette a grandezza d’uomo, piccoli burattini, oggetti in miniatura, proiezioni, uno spettacolo che non lascia indifferenti né per la bellezza delle immagini né per la forza del racconto. La regia è di Yngvild Aspeli.

La giovane Compagnia fiorentina inQuanto teatro ha vinto il Premio “Scenario Infanzia 2018”, concorso nazionale di teatro per le nuove generazioni con “Storto” (15 febbraio) un testo di Matilde Piran e Andrea Falcone. Lo spettacolo, diretto da Giacomo Bogani e interpretato da Elisa Vitiello e Davide Arena, parla di barriere e di modi per superarle. Lo fa dal punto di vista di due studenti del liceo, ragazzi normali eppure in difficoltà, che scappano insieme. È l’inizio di un viaggio che li porterà ad accettare se stessi. Entrambi storti, a loro modo. Ma i dritti, poi, esistono sul serio?

Cosa fare di fronte alla crescente maleducazione dei bambini? Cosa sta succedendo nel rapporto tra scuola e famiglia? Come mai il bullismo è dilagante? A queste e altre domande prova a rispondere Antonella Questa nel suo nuovo lavoro “Infanzia felice”, una fiaba per adulti (22-24 febbraio), una produzione LaQ-Prod in collaborazione con Pupi e Fresedde Teatro di Rifredi e con Festival InEquilibrio – Armunia. La Questa ci racconta, dopo una lunga indagine sul tema della “pedagogia nera”, con il linguaggio della fiaba e con l’abituale ironia che la caratterizza, una tematica estremamente delicata, sollevando una riflessione sui bisogni primari per un’infanzia felice che, nella società odierna, pare siano poco considerati.

In prima nazionale Il Nuovo Teatro Sanità di Napoli presenta la sua prima produzione, “Cerium park” (1 e 2 marzo) di Josep Maria Miró, autore e regista teatrale catalano di fama internazionale, rappresentato per la prima volta in Italia proprio dal Teatro di Rifredi che lo scorso febbraio ha messo in scena, con grande successo di critica e di pubblico, “Il principio di Archimede”. Tradotto da Angelo Savelli lo spettacolo vedrà in scena, diretti da Mario Gelardi, due giovani attori napoletani Chiara Baffi e Alessandro Palladino. Si raccontano dodici mesi della vita di Marta e Gerardo: quella che sembrava la storia d’amore di una giovane coppia si trasforma, in un crescendo di tensioni e di suspence, in un incubo. Un thriller sociale ai tempi della crisi economica.

Il giovane autore siciliano Joele Anastasi con i suoi agguerriti sodali della compagnia Vuccirìa hanno già calcato con successo le tavole del Teatro di Rifredi con due spettacoli coraggiosi e violenti: “Io mai niente con nessuno avevo fatto” e “Battuage”. Proseguendo nella loro rigorosa linea poetica, tornano a Rifredi con “Immacolata concezione” (7-9 marzo), una forte storia intrisa di carnalità siciliana, una parabola su un microcosmo fatto di omertà, violenza e presunzione che può diventare anche la metafora della nostra società o comunque delle miserie dell’animo umano. Interpreti dello spettacolo Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Joele Anastasi -anche regista- e Ivano Picciallo. Spettacolo prodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini.

Ancora una volta Carrozzeria Orfeo è impegnata a fotografare senza fronzoli un’umanità socialmente instabile, carica di nevrosi e debolezze, con un occhio sempre lucido, divertito e, soprattutto, innamorato dei personaggi che racconta. In “Cous Cous Klan” (14-16 marzo) la comune mancanza d’amore dei protagonisti porta i dialoghi all’eccesso e all’isteria evidenziando gli aspetti tragicomici di esistenze che commuovono e fanno ridere allo stesso tempo. La drammaturgia è di Gabriele De Luca anche regista con Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi: interpreti Angela Ciaburri, Alessandro Federico, Pier Luigi Pasino, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi.

Una sfida teatrale ai limiti dell’incredibile: come condensare l’opera omnia di Shakespeare (ben 37 opere) in 90 minuti? Come raccontare Amleto in 43 secondi? Ci sono riusciti gli autori Adam Long, Jess Winfield e Daniel Singer che hanno visto replicare questa loro originalissima commedia per ben nove anni al Criterion Theatre di Londra, fino a diventare uno degli spettacoli più conosciuti al mondo. Prodotto da La Macchina del Suono, “Le opere complete di William Shakespeare in 90 minuti” (in versione abbreviata / 19-21 marzo) sono interpretate dalla “Shakespeare Bignami Company” -composta da Fabrizio Checcacci, Roberto Andrioli e Lorenzo Degl’Innocenti- la fantomatica compagnia di guitti incaricata di mettere in scena questo spettacolo veloce, spiritoso, fisico, pieno di risate per chi ama e, soprattutto, per chi odia Shakespeare.

In “Animalesse” (28-31 marzo) Lucia Poli offre al pubblico, in forma di affabulazione o di monologo diretto, alcune storie curiose nelle quali il protagonista è sempre un animale, in particolare un animale femmina. Si tratta di un vero e proprio laboratorio della fantasia dove galline, scarafaggette, gatte e topone parlano allegramente e si raccontano. Un intrattenimento divertente e giocoso che avvicina il linguaggio di scrittori diversi, Benni, Palazzeschi, Highsmith, Carrington tutti variamente raffinati, potenti e originali. All’organetto Rita Tumminia, le scene sono illustrate da Giuseppe Ragazzini. Produzione Pupi e Fresedde.

Una commedia tutta da ridere, fatta di atrocità e strani rapporti, amore e interesse, finzione e travestimento. Un cast di primi attori giovani per dare vita a questa nuova produzione di LuganoInScena: parliamo de “La bisbetica domata” (4 e 5 aprile) uno spettacolo fresco, curioso in punta di sorriso e talvolta di risata, con un bel gioco scenico condotto dalla regia di Andrea Chiodi, dalla bella interpretazione nel ruolo di Caterina di Tindaro Granata e quella di Angelo Di Genio nel gaglioffo Petruccio; altri interpreti Ugo Fiore, Igor Horvat, Christian La Rosa, Walter Rizzuto, Rocco Schira e Massimiliano Zampetti.

E poi ancora lui, Alessandro Benvenuti, e l’evergreen a grande richiesta “Benvenuti in casa Gori” (9-11 aprile) il successo che non vede fine scritto con Ugo Chiti e a seguire “Chi è di scena”  (12-14 aprile). Una miscela di comicità e suspense, con sorprendenti colpi di scena, sono il condimento di questo testo ricco di schemi narrativi nuovi. Con Benvenuti su palco Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti. I due spettacoli sono prodotti da Arca Azzurra Teatro.

In un momento storico in cui temi come l’accoglienza, il rispetto delle differenze (di razza, di religione, di orientamento sessuale), i confini della propria e delle altrui libertà, i limiti del sacrosanto diritto alla giustizia di ciascuno (quando in troppi pensano di potersi sostituire agli organi preposti ed ergersi a giustizieri armati), Oscar De Summa con “L’ospite – una questione privata” (16-19 aprile in “prima nazionale”) affonda la penna in una storia che ci coinvolge tutti e ci costringe a scegliere da che parte stare. Orchestrando un gioco a tratti beckettiano e con tinte alla Tarantino, Ciro Masella (anche regista) e Aleksandros Memetaj si contendono strenuamente il torto e la ragione, il ruolo del buono e del cattivo, su quel confine pericoloso e sempre meno netto e sicuro fra bene e male. Lo spettacolo è prodotto da Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi in coproduzione con Uthopia e Armunia Residenze Castiglioncello/Festival Inequilibrio.

“Storia d’amore e di calcio” (24-27 aprile), uno spettacolo di e con Michele Santeramo e prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana, non racconta l’attualità del pallone italiano, né le pure eccezionali imprese delle grandi squadre e dei campioni. Le storie di cui tratta lo spettacolo legano calcio e amore di paese. I protagonisti sono persone di cui mai si sentirà parlare. La piazza della quale si racconta non sarà mai sui giornali, eppure contiene ogni sera il pulsare profondo delle vite di quelle poche persone che spendono il tempo a inseguire sogni, perderli, innamorarsi, perdere.

A fine stagione in luogo e data da definire e in prima assoluta in esclusiva per l’Italia Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi Centro di Produzione Teatrale Firenze presenta “Texas Land” (Nella terra di Tebe) del commediografo uruguaiano trapiantato a Parigi Sergio Blanco, la traduzione e la regia sono di Angelo Savelli, con Ciro Masella e Samuele Picchi. Prendendo come tema centrale la figura reale, letteraria, mitologica e psicoanalitica del parricida, il drammaturgo franco-uruguaiano ha scritto un’opera che fonde magnificamente l’emozione, la poesia e la passionalità del racconto di una terribile tragedia familiare con la lucidità e l’astrazione di una acuta riflessione sul linguaggio e la comunicazione.

E infine la ripresa, in data da definire, di “Walking Thérapie” psico-camminata urbana tra Rifredi e Scandicci condotto da Luca Avagliano e Gregory Eve che è stato l’evento della scorsa estate fiorentina e che ritornerà, con il ritorno della bella stagione, per allietare chi non l’ha visto – ma ne ha sentito parlare – e chi l’ha visto ma vuol rivederlo con altri amici e in altre condizioni, perché questo spettacolo non è mai lo stesso.

Prosegue anche quest’anno la  rassegna Domenica, Famiglie a Teatro: Il Paracadute di Icaro presenta CHI HA PAURA DEI MOSTRI? (2 dicembre), GIABÙ ( 20 gennaio), CHE NOIA LA MUSICA CLASSICA! (3 febbraio), sarà poi il turno del Teatrodante Carlo Monni con La Fondazione Scuola di Musica di Fiesole a proporre un classico della letteratura per l’infanzia FAVOLE AL TELEFONO (10 marzo). E per finire ancora Il Paracadute di Icaro con E TU DI CHE FAMIGLIA SEI? (17 marzo) e LA FABBRICA DEI SOGNI (7 aprile).