Progetto RESI_DANCE nel segno di Shakespeare

Al via nel segno di Shakespeare, venerdì 18 novembre (ore 21 – biglietti 13/10 euro) la nuova stagione di danza del Teatro delle Arti di Lastra a Signa, nell’ambito del progetto RESI_DANCE della Compagnia Simona Bucci. Passato, presente, sentimenti eterni si sovrappongono nel rodato “Otello” di Opus Ballet (nella foto di Alessandro Botticelli). Una classicità tuttora vibrante che ci catapulta, anzi ci getta con violenza nell’attualità più drammatica dei nostri giorni: Otello e Desdemona, non il primo femminicidio della storia, senza dubbio il più famoso, più forte, più attuale.

Ora, come allora. La gelosia che diviene patologia e fa sì che gli uomini, resi incapaci di vedere l’amore dalla brama di possesso, si arroghino il diritto di punire con la morte le loro donne, le loro vittime. Ecco il punto cardine su cui si impernia questo particolare lavoro coreografico: la sfida di portare sul palcoscenico della danza la forza del dramma di Otello con tutto il suo carico di attualità e modernità facendolo vivere nei suoi mille contrasti e nelle sue infinite sfaccettature.

Diventano così vere e reali una dopo l’altra: dieci, cento, mille Desdemone che danzano insieme, compongono e scompongono i loro corpi e i loro sentimenti, piccole tessere di un mosaico animato e complesso, fermo immagine della condizione umiliante e, al tempo stesso, violenta a cui la società le obbliga a vivere. La rabbia di Desdemona è la rabbia di tutte le donne costrette all’impotenza persino da un oggetto semplice come un fazzoletto, un oggetto che può diventare ossessione. Coreografie e regia Arianna Benedetti, direzione artistica Rosanna Brocanello. Conh con Camilla Bizzi, Boris Desplan, Lorenzo Di Rocco, Roberto Doveri, Gianmarco Martini Zani, Chiara Mocci, Chiara Rontini, Jennifer Lavinia Rosati, Gabriele Vernich.

Nata in seno ai laboratori Catalyst, “Il cuore altrove” è una performance dai sonetti shakespeariani per 23 voci e 23 corpi. La forza dell’amore che esplode dai versi del Bardo è potenziata dal corpo degli attori, una successione di scene e racconti che sposano il ritmo cardiaco dei sonetti che a loro volta si tuffano nelle immagini proiettate sul palcoscenico. Brividi, emozioni, ingenuità e musiche mozzafiato per dar voce all’amore. Per dar voce ai silenzi. Per dar voce agli sguardi. Regia di Riccardo Rombi, coreografie di Ulpia Popa.