PITTI FRAGRANZE 2018 / 3. Che forma ha il profumo? Nove lettere, nove concetti: F come forma, R come rilievo, A come aria…

Dove inizia una fragranza e dove finisce? Una domanda che diventa il filo conduttore dell’edizione 2018 di Pitti Fragranze in scena fino a domenica 16 settembre 2016 alla Stazione Leopolda di Firenze.

La percezione fisica di un oggetto impalpabile: la fragranza è invisibile finché non si adagia sulla pelle, espandendosi e svelando la sua forma. Che forma ha una fragranza? Quali sono i confini spaziali e la durata di una sensazione, per una materia che è priva di consistenza? Sono questi i temi che hanno ispirato il concept della nuova campagna di comunicazione di Fragranze e il nuovo layout di allestimento del salone. I riferimenti per rispondere a questi interrogativi sono le opere di alcuni importanti artisti, maestri indiscussi dello spazialismo, che hanno dato vita a rilievi plastici e volumi tridimensionali creati a partire da una superficie piatta. Ma anche i giochi delle luci astratte, in cui lo spazio è reso superficie malleabile, e le luci e le ombre creano linee fluttuanti.

Un tema enigmatico e affascinante – nato da un progetto grafico e di sperimentazione del designer Diego Soprana, messo in scena alla Stazione Leopolda dall’architetto Alessandro Moradei – che si racconta attraverso 9 temi-concetti chiave e 9 lettere, come quelle della parola FRAGRANZE.

F – come FORMA
Protagonista fino all’Ottocento di ogni opera d’arte, la forma, intesa come qualcosa di concreto e delimitato, viene trasformata dall’Impressionismo in un nucleo di chiaroscuro dissolto nell’ambiente atmosferico. Un processo dinamico ne fa qualcosa di evanescente in una pittura che abbandona il segno e costruisce con il colore. Non più forma ma spazio e colore, vuoto e materia. 

R – come RILIEVO
Il rilievo, come rappresentazione della tridimensionalità, si mostra nell’equilibrio tra luce e ombra. La superficie diventa un volume in costante evoluzione grazie alla luce, capace di modulare la profondità percepita.

A – come ARIA
Nell’aria tutto diventa possibile, anche l’impalpabile. Qui la fragranza, invisibile agli occhi, si percepisce e poi svanisce. Rimane il ricordo della percezione.

G – come un GESTO
Il profumo prende possesso dei nostri gesti, dei sensi, della scia inconfondibile lasciata a chi la sa percepire. Perché un profumo non dura solo il tempo che lo si indossa, è un eterno legame con i nostri sensi.

R – come RAREFATTO
Come il passaggio della luce e dell’ombra sulla superficie, un volume percepito solamente tra chiaro scuro. Dura il tempo necessario per rendere concreta ai nostri occhi una forma, un volume, un taglio netto invisibile al colpo d’occhio. Rimangono impressi nella memoria quando si svelano decidendo da sé quanto durare, quanto svelarsi al mondo.

A – come AZIMUTH
La rivista di arte fondata dagli artisti Piero Manzoni ed Enrico Castellani nel 1959. Videro la luce solamente 2 numeri che contenevano teorie sull’arte e contributi di artisti quali: Lucio Fontana, Agostino Bonalumi, Yves Klein, Jean Tinguely, Jasper Johns, Robert Rauschenberg e poesie di Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini, Elio Pagliarani, Leo Paolazzi ed altri. Ecco Re fu responsabile della veste grafica e della copertina.

N – come NETTO
Come i tagli netti creati da Lucio Fontana dove la superficie monocroma diventa passaggio per uno spazio mentale ancora inesplorato. Sono aperture verso nuove concezioni artistiche ancora non bene comprese e assimilate del tutto.

Z – come ZETETICA
È la continua ricerca della verità. Inseguita dai filosofi dell’antica Grecia consapevoli, nonostante la continua ricerca, di non poter mai raggiungere il vero pienamente.

E – come EVANESCENZA
L’evanescenza delle fragranze è capace di far riaffiorare memorie assopite. Forte e presente, diventa impalpabile e inafferrabile. Il presente che viviamo è evanescente per natura, facendo immaginare un futuro che è sempre un passo avanti a noi e sempre presente.