Monet e gli impressionisti a 360 gradi: immersione sensoriale nella loro arte (dal 18 novembre) in Santo Stefano al Ponte.

La magia di Monet e degli impressionisti dal 18 novembre 2017 “in mostra” nell’auditorio della chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte, a Firenze. “Monet experience and the Impressionists” è il titolo del nuovo percorso digitale immersivo di Crossmedia Group, che stavolta si confronta con l’arte del grande artista francese e del movimento impressionista. La presentazione dell’evento sarà giovedì e vedrà la presenza di Federico Dallas, Sergio Risaliti critico d’arte e curatore, e Stefano Fomasi videomaker, fondatore di The Fake Factory.

“Monet Experience and the Impressionists, è un’immersione sensoriale nei capolavori del pittore che più ci ha insegnato a guardare e rappresentare, en plein air, la bellezza della natura descritta nell’irripetibile istante della sua stessa rivelazione. Come nessun altro, prima o dopo di lui, Monet riesce a cogliere e rendere eterno l’attimo di corrispondenza in cui avviene il miracolo della perfetta armonizzazione tra raffigurazione e realtà, tra luce e colore, tra movimento e staticità, tra natura e artista. La nuova produzione di Crossmedia Group – si legge nella scheda – è un percorso virtuale d’immagini e sonorità avvolgenti, che asseconda l’incantesimo emozionale delle opere del grande maestro e dei maggiori interpreti dell’Impressionismo. Un viaggio democratico in direzione della totalità dell’arte, fruibile da tutti, da vivere in prima persona per tramite del linguaggio contemporaneo del digitale, che esalta l’originalità di un racconto creativo scandito dal battito pulsante della colonna sonora. Un susseguirsi di quadri privi di tela e cornice, di scene di vita e paesaggi fuori dal tempo, da poter apprezzare senza soluzione di continuità in un contesto esperienziale, sia nella loro totalità che nei minimi dettagli. Immagini che nascono e si dilatano a 360 gradi sugli schermi giganteschi dell’allestimento e sulle architetture del luogo espositivo, una narrazione intessuta di suggestioni che si esplicita nelle installazioni multimediali della sezione introduttiva, fino a materializzarsi nell’ avventura percettiva a tre dimensioni con gli Oculus proposta ai visitatori come integrazione della mostra”.