“Il cappello di paglia di Firenze”: a Lucca (dopo Pisa e Livorno) si è chiusa la stagione dell’opera di Nino Rota fra progressi e alcune voci da rivedere

di FULVIO VENTURI –

Dopo essere stato allestito a Pisa e a Livorno, “Il cappello di paglia di Firenze” di Nino Rota è andato in scena a Lucca (Teatro del Giglio) nella produzione OperaStudio. Ancora una volta abbiamo apprezzato la regia di Lorenzo Maria Mucci che ambienta l’opera come sul set di un film muto con meccanismi pressoché perfetti e ritmi serratissimi. Con le scene parigine di Emanuele Sinisi, i costumi fin-du-siècle di Massimo Poli ed il sapiente disegno luci di Michele Della Mea, ne esce fuori uno spettacolo divertente, di buon gusto, attento sia al mondo del cinema quanto al teatro di vaudeville.

Sul versante musicale il direttore Francesco Pasqualetti ha condotto con mano sicura OGI Orchestra Giovanile Italiana fra le linee di una partitura apparentemente innocua nelle sue melodie “facili” ed echeggianti alla tradizione, ma in realtà piena d’insidie armoniche, ponendo grande cura nel supportare i ritmi e la serratezza della narrazione registica. Ugualmente il giovane maestro del coro Andrea Chinaglia ha guidato CLT Coro Lirico Toscano con impegno e buoni risultati. Della compagine corale, all’interno della quale ha agito anche l’Ensemble vocale LTL OperaStudio, c’è da sottolineare anche la buona prestazione scenica.

Fra i solisti di domenica 5 marzo 2017 (la recita cui eravamo presenti e per noi la quinta dell’intera produzione) abbiamo notato qualche disagio nel Fadinard di Andrea Fermi, alcuni piacevoli progressi nella Elena di Sonia Bellugi, la consueta musicalità se non il peso vocale nel Nonancourt di Giordano Farina, l’ottima disposizione sia vocale che scenica della Baronessa di Alessandra Masini e la lodevole caratterizzazione del Vézinet di Nicola Vocaturo, dell’Achille e della Guardia di Federico Bulletti, nonché del Felice di Victor Hernan Godoy. In attesa di una adeguata maturazione sono invece apparsi i due baritoni Claudio Mannino e Chen Li, rispettivamente Beaupertuis ed Emilio, la Anaide di Caterina Poggini e la Modista di Francesca Matta, ma non sembri una reprimenda: questi ragazzi sono effettivamente molto giovani. Completava il cast Claudio Mugnaini nella parte del Caporale. Al termine, come durante la rappresentazione, molti applausi per tutti hanno dato segno del successo dello spettacolo.