“Le smanie per la villeggiatura” della Compagnia degli Onesti (guarda il video) a Santa Fiora e Rifredi

In giro per la Toscana “Le smanie per la villeggiatura” della Compagnia degli Onesti, con Emanuele Barresi, Daniela Morozzi e Romina Carrisi Power (GUARDA IL VIDEO DI MARTINA VOLANDRI).

Lo spettacolo va in scena domenica 5 marzo 2017 al Teatro Comunale di Santa Fiora e poi da martedì 7 a domenica 12 marzo 2017  (feriali ore 21-festivi ore 16.30) sarà al Teatro di Rifredi a Firenze. L’Adattamento dal testo di Carlo Goldoni è di Emanuele Barresi, regista e interprete insieme a Daniela Morozzi, Romina Carrisi Power, Marco prosperino, Eleonora Zacchi, Riccardo De Francesca, Stefano Santomauro, Maurizio Carovano, Claudio Monteleone. I costumi sono di Adelia Apostolico, le scene di Antonio Morozzi (nella foto a destra, nella foto grande sopra il titolo Emanuele Barresi e Romina Carrisi Power).

L’arrivo a Rifredi della Compagnia degli Onesti con “Le smanie per la villeggiatura” costituisce anche il debutto fiorentino per la giovane Romica Carrisi Power nel ruolo di Giacinta. Dopo “La donna di garbo” nel 2011 e “La vedova scaltra” nel 2013, questo è il terzo appuntamento con Goldoni della labronica Compagnia degli Onesti, diretta da Barresi che ha curato l’adattamento e la regia di quella che è considerata una della più belle commedie del drammaturgo veneziano e che compone il primo capitolo della “Trilogia della villeggiatura”. Ambientata proprio a Livorno, anzi per la precisione a Montenero, dove all’epoca di Goldoni andavano a trascorrere le vacanze estive le agiate famiglie livornesi, le “smanie” sono quelle in cui cade Giacinta, quando apprende che il padre Filippo, oltre a ospitare in villeggiatura Leonardo, innamorato di lei, ha sbadatamente invitato un altro spasimante di Giacinta, Guglielmo.

L’autore prende di mira, con la consueta bonomia, l’impossibilità da parte di questi borghesucci, di rinunciare alle vacanze, nonostante il momento di crisi. La crisi cui spesso si riferiscono i personaggi della commedia, è una crisi economica. Ciò di cui i personaggi parlano poco e di controvoglia è però un altro tipo di crisi: quella esistenziale. Per questo i preparativi febbrili per la partenza, sono anche quelli per una fuga dalla realtà: mettere molta distanza dai luoghi in cui siamo abituati a vivere, sfoca la visione del nostro malessere quotidiano e forse sfoca anche la visione che abbiamo di noi stessi. Il desiderio di partire, ovvero di fuggire diviene, in questa messinscena, forsennato e tanti più ostacoli si frappongono alla partenza, tanto più i protagonisti sembrano perdere il senno. Così accade che si rendano palesi quei tratti del carattere che i personaggi vogliono tenere celati, quelli che li rendono buffi e perciò derisi. La derisione del personaggio è un antico meccanismo per rendere esilarante una commedia e in questo risiede la genialità di Goldoni, autore del passato che parla ancora al nostro presente.

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