L’alluvione del 1966, in scena “Aquagranda”

E’ passato mezzo secolo da quei primi giorni di novembre del 1966 quando la pioggia sembrava non dover smettere mai. Una pioggia battente che seminò il terrore e la morte in molte parti d’Italia. A Firenze – dopo la piena del fiume – arrivarono gli “angeli del fango” per salvare i capolavori sommersi dalle acque dell’Arno: adesso il capoluogo toscano, ma anche altre città della regione, stanno preparandosi a ricordare quei terribili giorni e l’onda di piena del 4 novembre 1966. Anche nel nord Italia l’acqua cancellò ogni cosa al suo passaggio: a Venezia, ad esempio, l’acqua alta raggiunse livelli mai visti.

“Alle ore 18 il mareografo di Punta della Salute segnò quota 194 centimetri (…)”. L’alluvione ebbe conseguenze disastrose – come si legge nella sinossi pubblicata sul sito del Teatro La Fenice – soprattutto fu colpita Pellestrina, isola nella quale è ambientata la nuova opera di Filippo Perocco. Il titolo è “Aquagranda” di cui Perocco è autore delle musiche mentre il libretto porta la firma di Roberto Bianchin e Luigi Cerantola. L’opera, sul palcoscenico della Fenice (foto di Michele Crosera), andrà in scena dal 4 al 13 novembre 2016 (per gli orari e altri dettagli www.teatrolafenice.it) mentre nel mese di ottobre sono stati organizzati alcuni incontri preparatori. Il direttore è Marco Angius, la regia è di Damiano Michieletto, le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, light designer Alessandro Carletti, regista del suono Davide Tiso. Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, maestro del coro Claudio Marino Moretti. Attorno all’evento – una prima assoluta – è stato realizzato un social contest di immagini e ricordi dell’alluvione del 1966 (Facebook, Twitter, Instagram).