La statua in marmo di Leopoldo de’ Medici spostato dal Vasariano al Tesoro de Granduchi per la grande mostra che aprirà il 7 novembre

Lunedì 30 ottobre 2017 alle ore 13,30 la statua in marmo del Cardinale Leopoldo de’ Medici (1697), realizzata da Giovan Battista Foggini (Firenze 1652-1725) è stata spostata dal Corridoio Vasariano al Tesoro dei Granduchi di Palazzo Pitti in vista della mostra dedicato al grande collezionista Leopoldo de’ Medici in occasione del quattrocentenario della sua nascita. La mostra dal titolo “Leopoldo de’ Medici, principe dei collezionisti” aprirà al pubblico 7 novembre 2017 e sarà visitabile fino al 28 gennaio 2018.IMG_5974

A seguire i laboriosi lavori di movimentazione dell’opera – oltre due quintali di peso – curati da Arteria, anche il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt che ha commentato, dopo la foto di rito, “erano almeno 45 anni che quest’opera non vedeva la luce del sole”.

Enciclopedica figura di erudito, divenuto cardinale all’età di cinquant’anni, Leopoldo de’ Medici spicca nel panorama del collezionismo europeo per la vastità dei suoi interessi e la varietà delle opere raccolte. Servendosi di abilissimi agenti, mercanti e segretari italiani e stranieri, radunò, nel corso della sua vita, esemplari eccellenti e raffinati nei più diversi ambiti: sculture antiche e moderne, monete, medaglie, cammei, dipinti, disegni e incisioni, avori, pietre dure e oggetti preziosi, ritratti di piccolo e grande formato, libri, strumenti scientifici e rarità naturali.IMG_5975

Alla morte del cardinale, avvenuta nel 1675, la maggior parte delle sue opere entrarono nel nucleo delle collezioni granducali e molte di esse furono espressamente destinate dal nipote, il granduca Cosimo III, ad abbellire la Galleria degli Uffizi: l’ingresso sistematico delle opere di Leopoldo nelle raccolte del principale museo della casata toscana provocò uno dei più radicali rinnovamenti nella sua storia.

Nel 2017, in occasione del quarto centenario della nascita di Leopoldo, le Gallerie degli Uffizi, che conservano ancora la maggior parte della sua raccolta, desiderano mostrare taluni esempi significativi del suo gusto nei diversi campi in cui esercitò l’azione di conoscitore, per illustrare la natura poliedrica delle predilezioni collezionistiche del cardinale e mettere in luce il ricchissimo apporto da lui fornito ai tesori d’arte della famiglia.