LA NOSTRA STORIA. Operazione Herring, a Vada il 73° anniversario, lo Squadrone F e l’attuale 185° RRAO. Inaugurazione di un monumento e “patto di amicizia” fra Rosignano e Poggio Rusco

Nell’ambito delle commemorazioni per la Liberazione, il Comune di Rosignano Marittimo e il 185° Reggimento Ricognizione ed Acquisizione Obiettivi “Folgore” (RRAO) di Livorno, venerdì 20 aprile 2018 dalle ore 9 celebrano il 73° anniversario dell’Operazione Herring, l’impresa di sabotaggio che si svolse dal 19 al 23 aprile 1945 partendo da Vada (Stradone Belvedere, 4), sede storica dell’aeroporto di Rosignano (nella foto sopra il titolo paracadutisti italiani mentre salgono a bordo di un aereo  Douglas C-47 Dakota Skytrain statunitense all’aeroporto di Rosignano per l’operazione Herring).

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(Dal sito del 185° RRAO)

L’operazione, effettuata alla vigilia dello sfondamento della Linea Gotica, aveva lo scopo di infiltrare uomini coraggiosi e volontari sul territorio della Repubblica Sociale, per ritardare la ritirata delle truppe tedesche e facilitare l’avanzata delle forze angloamericane. La sera del 20 aprile 1945 velivoli statunitensi decollarono da Vada con 226 paracadutisti italiani appartenenti allo Squadrone da Ricognizione Folgore (noto come Squadrone F) e alla Centuria Nembo. Il lancio avvenne sulla pianura padana occupata dai tedeschi, nelle province di Bologna, Ferrara, Mantova e Modena. In particolare presso “Cà Bruciata” di Dragoncello, nel comune di Poggio Rusco (Mantova), si consumò un violento scontro in cui persero la vita decine di persone, portando a termine un’impresa dove oggi sorge il Monumento ai Caduti.

Per commemorare quell’atto eroico il 185° RRAO, erede dello Squadrone F, ha deciso di celebrare la propria festa di corpo il 20 aprile a Vada, dove in località “Il Casone” viene inaugurato un Monumento a tutti i caduti dell’operazione Herring alla presenza del Comandante del 185° Reggimento, colonnello Alessandro Grassano.

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In quell’occasione il Comune di Rosignano stringe un “Patto di amicizia” con il Comune di Poggio Rusco, rispettivamente luogo di partenza e arrivo dell’operazione Herring. I due sindaci Alessandro Franchi (a destra, da Twitter) e Fabio Zacchi sottoscrivono per conto dei loro cittadini il “Patto di amicizia”, manifestando “la comune volontà di stabilire una cooperazione duratura per favorire la conoscenza dell’impresa realizzata nell’ambito della guerra di Liberazione e l‘istituzione di relazioni di amicizia tra le due comunità locali attraverso scambi di iniziative ed esperienze”. I patti di amicizia infatti, stabilendo vincoli permanenti di fraternità e cooperazione solidale tra comuni, promuovono la possibilità di scambi a diversi livelli: scuole, associazioni, anziani, attività economiche e produttive, volontariato, protezione civile, cultura, sport e tradizioni popolari.

Il programma si svolge a Vada presso i terreni del Frantoio “Il Casone” (via Aurelia sud, 48/52) dalle ore 9 con l’imbarco dei paracadutisti e l’aviolancio delle bandiere. Alle 10,15 viene inaugurato il Monumento ai caduti dell’Operazione Herring, con benedizione; alle 10,45 è previsto l’ingresso degli ospiti per la cerimonia commemorativa che si svolge alle 11, con sottoscrizione del “Patto di amicizia”. 

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SCHEDA STORICA

Il 185° Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi (RRAO).
Dalle origini, passando per la Guerra di Liberazione, fino ai giorni nostri.

Le origini
L’attuale 185° Reggimento Ricognizione e Acquisizione Obiettivi (meglio noto come RRAO), con sede a Livorno, è l’erede del 1° Reggimento Paracadutisti costituitosi alla scuola di Tarquinia nell’aprile del 1941. Il 1° settembre del 1941 il Reggimento si inserì nella 1^ Divisone paracadutisti “Folgore” e alla fine del luglio 1942, mentre la Divisione era in Puglia, al reggimento fu attribuito il numero 185 (con la denominazione di 185° Reggimento Paracadutisti “Folgore”) con sede a Firenze.
Mentre il resto della Divisone “Folgore” fu impiegata in Africa settentrionale con destinazione El Alamein (teatro della combattuta in Egitto dal 23 ottobre al 5 novembre del 1942), il 185° Reggimento Paracadutisti fu trattenuto in Italia con il III° battaglione quale nucleo iniziale della nuova Divisone paracadutisti “Nembo”, stanziata a Pisa. .
Nel periodo da aprile a giugno del 1943, il 185° reggimento contrastò la guerriglia condotta dai partigiani slavi sul Carso. Successivamente operò in Calabria e Sicilia contro lo sbarco e l’avanzata anglo-americana. In Calabria il 185° combatté al fianco dei tedeschi e in particolare il 7 settembre del 1943, sul monte Zillastro, in Aspromonte, 400 paracadutisti italiani combatterono contro 5000 canadesi, ignari che in segreto era stato firmato il 3 settembre l’armistizio a Passibile. La notizia dell’armistizio fu divulgata l’8 settembre, ormai tardi per evitare le troppe vite perse in Calabria per la difesa della Patria.

La Guerra di Liberazione e l’Operazione “Herring”
Dopo l’armistizio il comandante del III° battaglione del 185° Reggimento con circa 100 uomini, scelse di proseguire la guerra con i tedeschi, mentre il resto del 185° rimase fedele al Governo legittimo, costituendo il nucleo iniziale del 1° Reparto Speciale Autonomo e infine quella di Squadrone da ricognizione “Folgore” (meglio noto come Squadrone “F”) comandato dal Capitano Gay. Lo Squadrone “F” si stabilì nei pressi di San Vito dei Normanni nel Salento, dove si addestrò con equipaggiamento inglese fornito dagli istruttori del Sas (Special Air Service) e operò a partire dal 6 ottobre 1943 alle dipendenze della 1^ Divisione Canadese e dopo del XIII° Corpo d’Armata Britannico.
Lo Squadrone “F” fece parte de Corpo Italiano di Liberazione (CIL) e combatté per la liberazione dell’Italia in diverse località che vanno dai monti abruzzesi fino a L’Aquila il 13 giugno del 1944 e partecipando alla liberazione di Firenze l’11 agosto del 1944. Qui gli uomini dello Squadrone “F” condussero attività di ricognizione e sabotaggio contro i tedeschi, sfruttando il vantaggio di conoscere bene il territorio della città che li aveva ospitati nel 1942.

L’attività dello Squadrone “F” si concluse eroicamente con l’Operazione “Herring”, un aviolancio in pianura padana, svolto insieme ad altri paracadutisti italiani della Centuria “Nembo” contro il ripiegamento delle forze tedesche e la loro riorganizzazione a difesa. Il 20 aprile 1945, tra le 20.45 e le 21.15, 14 aerei americani modello C-47 decollarono dall’aeroporto di Rosignano Marittimo trasportando 226 paracadutisti in direzione delle provincie di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova (in particolare nel comune di Poggio Rusco) dove circa 7.000 soldati e 200 veicoli tedeschi erano attestati sulla Linea Gotica 2.

L’operazione si completò con successo il 23 aprile con la conquista di 3 ponti, la distruzione di una polveriera e 44 veicoli, il taglio di 77 linee telefoniche, l’uccisione di 481 tedeschi e la cattura di 2083 prigionieri contro la perdita di 12 paracadutisti dello Squadrone F insieme a 19 paracadutisti della Centuria “Nembo”, oltre ai feriti.

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(Dal sito del 185° RRAO)

 

Dal dopoguerra fino ai giorni nostri
Il 1° gennaio 1963 nacque la Brigata Paracadutisti e, nel suo ambito, fu ricostituito il 1° Reggimento Paracadutisti erede del 1° Reggimento Paracadutisti nato a Tarquinia nel 1941. Il 1° reggimento fu poi sciolto nel 1975 con la ristrutturazione dell’Esercito.
 La sua bandiera fu assegnata al 3° Battaglione Paracadutisti “Poggio Rusco”, il reparto di addestramento dei paracadutisti dell’Esercito Italiano. Il 3° battaglione Paracadutisti fu poi trasferito a Firenze nel 1996. Passato alle dipendenze del Comando Regione Tosco Emiliana nel 1998 e definitivamente sciolto nel giugno 1998 mentre la bandiera fu custodita a Roma presso la “Sala delle Bandiere” del Vittoriano.

Nel 2000 il 185° Reggimento Artiglieria Paracadutista si trasformò in 185° Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi (RRAO) che ne ereditò la bandiera. Nel gennaio del 2013 il 185° RRAO fu inserito alle dipendenze del Comando Forze Speciali dell’Esercito (ComFoSE). Nel giugno del 2013 il RRAO ha ricevuto la storica bandiera di guerra del 185° Reggimento Paracadutisti custodita al Vittoriano, cedendo al neocostituito reparto di artiglieria paracadutisti di Bracciano la bandiera del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutista “Folgore”. Nel settembre del 2013 il RRAO ottiene le nuove mostrine di specialità dismettendo quelle degli artiglieri paracadutisti.
Il 19 giugno 2015 verrà assegnato al 185° RRAO il fregio con il simbolo dello Squadrone F, concludendo così la fase di trasformazione che lo vede come degno erede degli eroi della Guerra di Liberazione.

La componente operativa del 185° RRAO è formata dagli Acquisitori Obiettivi, che sono militari altamente selezionati e qualificati per la condotta di operazioni speciali. Gli Acquisitori sono uomini in grado di condurre missioni ad alto rischio in territorio ostile e in ogni tipo di ambiente: innevato, montano, desertico, continentale e anfibio.