Il “coraggio” del Teatro Verdi di Pisa: apre la stagione lirica 2018/2019 con “The Beggar’s opera” e fa centro. Pubblico numeroso e grandi applausi

di LISA DOMENICI

Una enorme parete di scatoloni , che copre il fondale del palcoscenico, accoglie a sipario aperto il pubblico del TeatroVerdi di Pisa. Poi quando tutti sono seduti , sbucano dalle porte laterali della platea, di corsa, i ballerini-cantanti-attori che portano altri scatoloni. Sì, il cartone è il materiale più utilizzato dai mendicanti. Infatti stiamo parlando di “The Beggar’s opera” ossia l’opera del mendicante la settecentesca balled opera inglese, di John Gay e Johann Christopher Pepusch, che esordì a Londra nel 1728 con grande successo. E’ un lavoro raro per i cartelloni lirici italiani, ma al teatro pisano a cui non manca certo il coraggio, la “Beggar’s opera” ha aperto addirittura la stagione 2018-2019, e ha fatto centro. Il pubblico è affluito numeroso, si è divertito ed ha applaudito calorosamente (sopra il titolo: ph. Maria Laura Antonelli).

THE BEGGAR’S OPERA (Robert Carsen18-04-18)
“The Beggar’s opera”, ph. Patrick Berger

L’edizione della “Beggar’s opera” che abbiamo visto, si è basata sulla nuova versione del drammaturgo Ian Burton e del regista Robert Carsen, che ha firmato anche la regia. Il tandem Burton-Carsen ha attualizzato il testo, salvando satira e provocazione, le caratteristiche che distinsero il dramma originale del poeta inglese John Gay , con l’intento di screditare la corruzione della società aristocratica e borghese del tempo. I personaggi , furono modellati su un noto impostore, un altrettanto celebre bandito che finì impiccato e politici pronti a speculare per i propri interessi sulla pelle del popolo. La satira di Gay aveva pure lo scopo di ricuperare la cultura musicale inglese, contro il dilagante gusto per l’opera italiana, troppo distante dalla realtà, per i soggetti, il linguagio, i fastosi allestimenti.

THE BEGGAR’S OPERA (Robert Carsen18-04-18)
Un’altra scena di “The Beggar’s opera” (ph. Patrick Berger)

Vediamo la nuova versione della “Beggar’s opera”coprodotta da vari teatri e che prosegue la sua tournée internazionale, con un’ulteriore tappa italiana al Coccia di Novara il 27 e 28 ottobre 2018.

Il famoso bandito Macheath (Benjamin Purkiss), sposa in segreto Polly Peachum, nonostante sia già promesso a Lucy Lockit. Le due famiglie si coalizzano per consegnare alla forca il bandito e impadronirsi delle sue ricchezze. Polly (Kate Batter) è la figlia di Mr Peachum (Robert Burt) capo dei criminali e Mrs Peachum (Beverley Klein), i quali alla notizia del matrimonio della figlia si arrabbiano, ma poi capiscono che potrebbero trarne vantaggio. Lucy Lockit (Olivia Brereton) è figlia del corrotto capocarceriere Lockit (Kraug Thornber) , anche lui interessato ai soldi di Macheath. Il giovane bandito viene arrestato e sta per essere impiccato ( qui si svolge divertente e interessante la tradizionale scena della prigione), quand’ecco arriva la notizia che la premier si è dimessa, il governo è caduto, e adesso sono loro a salire al potere. Si distribuiscono i ministeri e al bel Machaeth tocca quello della giustizia.

Bravi gli interpreti tutti, oltre ai principali già evidenziati, e i musicisti dell’ ormai mitico ensemble Les Arts Florissants, guidato al clavicembalo da Florian Carré.