I Shardana, gli uomini dei nuraghi: l’opera lirica in tre atti di Ennio Porrino torna in scena a Tharros con la voce recitante di Fulvio Venturi

Alla mia terra di Sardegna. Dalle profondità marine, dalle nebbie del tempo sorse l’isola. Con essa gli inni delle antiche gesta, degli antichi amori.

È questo un dramma che si riporta ai tempi delle origini della civiltà europea, quando i pastori erano guerrieri e giudici, quando l’uomo non credeva ancora in un sol Dio, ma nella potenza degli Astri e professava il culto dei Morti e delle Acque. Qui si parla di una Sardegna preistorica, libera sul mare. In quest’isola vigono severe leggi di giustizia e il popolo è fedele custode di tutte le tradizioni della sua razza, la quale non tollera né invasioni territoriali né corruzioni spirituali. Ogni atto importante di questo popolo è però suscitato da profondo sentimento di poesia, poiché predomina in esso l’amore per la terra, per il mare e per la vita semplice (Ennio Porrino)

I SHARDANA – 7 settembre 2018 (definitiva)

L’OPERA / I Shardana. Gli uomini dei nuraghi

Dramma musicale in tre atti per canto e pianoforte

Direzione artistica: Fulvio Venturi / Giovanni Masala Dessì

Anfiteatro di Tharros, 7 settembre 2018, ore 20

 

Progetto artistico a cura di Giovanni Masala Dessì (Stoccarda), grazie ad un cofinanziamento di Pietro Casula (Colonia). In collaborazione con l’Istituto di Italianistica dell’Università
di Stoccarda e sardinnia.itDramma musicale in tre atti: libretto e musica di Ennio Porrino (1910-1959) Prima rappresentazione assoluta: Napoli, 21. marzo 1959, Teatro San Carlo

Cast / Gonnario di Montalba, capo del popolo sardo (basso: Alessandro Frabotta); Torbeno di Montalba, suo figlio minore (tenore: Giampaolo Ledda); Norace di Nora, condottiero marinai sardi (baritono: Alessandro Senes); Perdu, il guerriero cantore (tenore: Moreno Patteri); Bèrbera Jonia, giovine straniera (soprano: Rossana Cardia); Nibatta, moglie di Gonnario (mezzosoprano: Anna Rita Gemmabella); 

Al pianoforte: Stefano Cocco / Legge: Fulvio Venturi

Dal primo atto

Legge Fulvio Venturi: La vicenda si svolge in Sardegna all’epoca dei nuraghi. Nell’antichità la Sardegna subì invasioni di razze diverse. Ad una delle più antiche incursioni, in epoca imprecisata, si fa risalire il tentativo di soggiogare l’isola e la cacciata dell’invasore da parte del popolo indigeno. I personaggi sono di carattere forte, austeri e tenaci nella difesa della patria, per la quale tutti sono pronti a qualunque sacrificio. È in in uso, presso quei sardi, una cerimonia religiosa davanti alla Fonte Sacra per consacrare i «guerrieri», e a tale cerimonia si assiste nel primo atto per la consacrazione di Torbeno e Orzocco, i due giovani figli del capo Gonnario. Tra le voci inneggianti del popolo si stacca quella di Perdu, il guerriero cantore che invoca la vittoria e affida il popolo alla saggia guida di Gonnario (…)

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I Shardana: dramma musicale in tre atti

 L’opera in tre atti, “I Shardana”, del compositore sardo Ennio Porrino, è una delle opere liriche più affascinanti del Novecento. Rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli il 21 marzo del 1959 sotto la direzione dall’autore e al Teatro Massimo di Cagliari il 18 marzo 1960, venne accolta trionfalmente e, tuttavia, subito dimenticata, sebbene il musicologo tedesco Felix Karlinger la definì nel 1962 “la più importante opera lirica italiana di questo dopoguerra”. Riproposta nel febbraio del 2010 a Cagliari (in forma di concerto) e nel settembre del 2013 nel Teatro Lirico della stessa città, di grande intensità emotiva, è musicalmente eclettica con i suoi rimandi a Respighi, a Puccini, a Carl Orff e a Stravinskij, rieletti con un linguaggio omogeneo e personale, rimanda spesso ai modi propri del canto tradizionale sardo. La storia è ambientata in una Sardegna immaginaria di età nuragica e narra della lotta, cupa e tragica, tra i Sardi e gli invasori d’oltremare, con accenti quasi barbarici. Ennio Porrino nasce a Cagliari il 20 gennaio 1910. Nel 1951 diventerà professore ordinario della cattedra di composizione del Conservatorio Santa Cecilia di Roma e, dal 1956, Direttore del Conservatorio di Cagliari e Direttore Artistico dell’Ente Lirico e dell’Istituzione dei Concerti. Morirà a Roma il 25 settembre 1959. “L’opera di Porrino, eccellente quant’altra mai nell’ambito della produzione musicale italiana d’oggi, costituisce come un ponte ideale tra la musica popolare della sua terra e le tendenze e le esigenze dell’arte musicale moderna. E anche se primo comandamento di un musicologo è quello di evitare i superlativi, è ben vero che dopo Puccini nessun musicista ha dato alla musica italiana tanto quanto Porrino” (Felix Karlinger, 1962).

APPUNTAMENTO A THARROS / I Shardana, come detto, torna in scena a Tharros la sera del 7 settembre 2018. Fulvio Venturi, musicologo, scrittore, studioso di lirica, critico musicale, sarà la voce recitante dell’opera. Un testo che fu scritto, oltre alla musica, dallo stesso Porrino, e che ha visto alcuni inserimenti per dare fluidità alla messa in scena, scritture alle quali ha lavorato anche Venturi. L’impegno in Sardegna, il musicologo livornese, arriva dopo la scrittura di “Elvira povera donna”, un testo ispirato alle lettere di Giacomo Puccini, in cui si parla di musica, di arte, di passioni, di amore… Fra l’altro la pièce, con voce recitante dello stesso Venturi e con il soprano Donata D’Annunzio Lombardi impegnata nell’interpretazione di alcune arie dalle più famose opere pucciniane, doveva debuttare in prima assoluta il 31 agosto 2018, in chiusura della stagione di Villa Trossi ad Ardenza (Livorno). Ma il maltempo ha costretto all’annullamento allo spettacolo che, come confermato in queste ore dallo stesso Venturi, sarà riprogrammato nel corso dei prossimi mesi. Intanto per Venturi c’è questo impegno in Sardegna.

A seguire una scheda dedicata a Ennio Porrino

Ennio Porrino (Cagliari 1910 – Roma 1959) / Il compositore Ennio Porrino nasce a Cagliari il 20 gennaio 1910. La sua composizione più eseguita in Italia e all’estero è il poema sinfonico Sardegna (1934); seguono Sonata drammatica (1947), l’oratorio Il Processo di Cristo (1949), Nuraghi (1952), Concerto dell’Argentarola (1956) e Sonar per musici (1958). Le sue maggiori opere liriche sono: Gli Orazi (1941), L’organo di bambù (1955: rappresentata alla Fenice di Venezia nel 1955, al Teatro dell’O-pera di Roma nel 1958, a Barcellona al Gran Teatro del Liceo nel 1958), Esculapio al neon (1958) e I Shardana (1959); i balletti: Altair (1936), Prosèrpina (1937), Mondo tondo (1943) e La bambola malata (1959). Nel 1951 diventerà professore ordinario della cattedra di composizione del Conservatorio di Roma e, dal 1956, Direttore del Conservatorio di Cagliari. Morirà a Roma il 25 settembre 1959. «L’opera di Porrino, eccellente quant’altra mai nell’ambito della produzione musicale italiana d’oggi, costituisce come un ponte ideale tra la musica popolare della sua terra e le tendenze e le esigenze dell’arte musicale moderna […]. E anche se primo comandamento di un musicologo è quello di evitare i superlativi, è ben vero che dopo Puccini nessun musicista ha dato alla musica italiana tanto quanto Porrino» (F. Karlinger).