Accademia navale, il giuramento di Santa Barbara. Bagno di folla per la Brigata allievi durante il defilamento sul viale Italia a Livorno (con video e due fotogallery)

di ELISABETTA ARRIGHI

Giuramento di Santa Barbara in Accademia navale a Livorno. In una mattinata fredda e ventosa i cadetti della prima classe hanno giurato fedeltà all’Italia, presente il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Un “lo giuro” all’unisono, salutato dai colpi a salve dei fucilieri di Marina, seguito dalle note dell’inno nazionale.

Cielo grigio sopra Livorno, nel giorno in cui  i cadetti – con 48 ore di anticipo, ma la tradizione è quella di celebrare l’evento il sabato più vicino al 4 dicembre, giorno dedicato a S. Barbara, patrona della Marina e dei Vigili del fuoco – si sono schierati nel Piazzale Allievi per il loro giuramento.

In tutto 203 giurandi, di cui 113 allievi della prima classe del corso normale, 86 del 17mo corso a ferma prefissata e 4 del 16mo corso piloti di complemento. Con un buon numero di allieve ufficiali, 69, con una percentuale del 34% sul totale degli allievi schierati per il giuramento. In Piazzale anche i cadetti stranieri che frequentano i corsi dell’Accademia navale (a seguire la fotogallery della cerimonia del giuramento in Accademia navale, 2 dicembre 2017).

Come sempre, la cerimonia è stata sobria, ma emozionante, soprattutto per chi solo da poche settimane ha fatto ingresso in quella “Università del Mare” dove da 136 anni (fu inaugurata, infatti, nel 1881) studiano i futuri ufficiali della Marina militare. I giurandi, con le stellette appuntate sul bavero della giacca, hanno ora davanti anni intensi di studio prima del loro Mak P 100, la festa di fine corso, dopo la quale comincia la “vita vera” a bordo delle unità della Marina, oppure nei centri di ricerca e progettazione, o in altre strutture militari come ad esempio le Capitanerie di porto.

Nel Piazzale Allievi dominato dalla torretta dell’orologio che scandisce le giornate dell’Accademia, sotto la scritta “Patria e Onore”, nell’attimo in cui l’ammiraglio comandante Pierpaolo Ribuffo ha preso la bandiera italiana, la frase rituale che termina con “lo giurate voi?”, ha raggiunto i familiari e gli amici dei giurandi provocando un fremito di emozione, ingigantita subito dopo da quel “lo giuro” che è un atto di fedeltà all’Italia (a seguire la fotogallery del defilamento della Brigata allievi dopo il giuramento). 

“Ho provato una straordinaria emozione – ha detto poi il ministro della Difesa Roberta Pinotti prendendo la parola in Piazzale Allievi – quando lo scorso settembre sono salita a bordo della nave scuola Vespucci al termine delle campagne estive degli ufficiali e sottufficiali della Marina militare. Nel nome sta la forza dicevano i latini. Come su quella straordinaria nave scuola che da più di ottant’anni solca i mari del mondo, animata dalla forza e dal vigore di intere generazioni di futuri comandanti della nostra Marina”. Ma l’intervento del ministro Pinotti è andato oltre: “Al tramonto, a bordo della nave Vespucci, ho assistito alla cerimonia dell’ammainabandiera e ho ascoltato la Preghiera del Marinaio. Sono rimasta colpita dalla dedica in essa contenuta, sulla richiesta che ogni sera viene ribadita da ogni marinaio: Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti. Benedici nella cadente notte il riposo del popolo, benedici noi, che per esso, vegliamo in armi sul mare”.

Case lontante, care genti… un pensiero – ha sottolineato Pinotti – che va oltre gli affetti personali, è la promessa per cui ogni marinaio si impegna nei confronti del popolo italiano, di ogni cittadino. Disciplina e onore.

Nel corso della cerimonia, tra refole di vento gelido, ma per fortuna senza neppure una goccia di pioggia, c’è stata la premiazione di alcuni allievi che si sono particolarmente distinti nei corsi ed hanno ricevuto riconoscimenti dalle Marine estere; i vari passaggi della bandiera italiana, dei gonfaloni (Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno), il medagliere dei Marinai d’Italia, e il saluto alla voce dal Brigantino Interrato. Un attimo dopo il giuramento,  i colpi sparati a salve da dieci fucilieri della Marina mentre il vento forte, su uno dei tetti dell’Accademia, abbatteva la bandiera storica della Repubblica marinara di Venezia.

Poi, seguendo la Fanfara dell’Accademia che durante la cerimonia ha suonato l’inno di Mameli e non solo, il battaglione allievi ha lasciato il Piazzale per andare a schierarsi per il defilamento che ha portato i cadetti sul viale Italia, fuori dal perimetro austero dell’Accademia navale, in mezzo alla folla dei cittadini, per poi rientrare all’interno dell’istituto militare per la parata lungo il viale dei Pini davanti alle autorità – dal ministro Pinotti al capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio di squadra Valter Girardelli, oltre alle autorità cittadine (fra cui il prefetto, il presidente della Provincia Alessandro Franchi, il sindaco Nogarin, il vescovo Giusti). Un defilamento salutato dagli applausi, prima del “rompete le righe”. Per gli allievi una giornata con familiari e amici. Da domani si ricomincia a studiare davanti al mare di Sant’Jacopo, testimone da 136 anni dei primi passi da ufficiale di centinaia di ragazzi e ragazze che hanno deciso di scegliere come professione quella di ufficiale della Marina militare.