Firenze, “Le case che siamo” secondo Luca Molinari

Con un ultimo appuntamento di architettura, venerdì 2 dicembre 2016 alle ore 18, si chiude allo Spazio A di lungano Benvenuto Cellini 13a a Firenze, Contaminazioni, il ciclo di incontri che nel corso di questo anno ha ospitato François Burkhardt e Adolfo Natalini, Francesci Gurrieri, Hans Kollhoff e tanti altri. A chiudere la rassegna ci sarà Luca Molinari con la conferenza “Le case che siamo”, che prende il titolo dal suo ultimo libro edito da Nottetempo, 2016.luca molinari

Che cosa hanno in comune le casette dei Tre Porcellini e il Cabanon di Le Corbusier? E Casa Farnsworth – la casa trasparente – costruita da Mies van der Rohe per una donna molto amata e gli studi del Grande Fratello? La casa è ancora il primo bene che ci fa proprietari o il giovane sogno borghese è finito insieme al boom? Qual è la forma delle case nell’epoca della sharing economy e della riproducibilità architettonica imposta dalle emergenze di guerra e dalle migrazioni? Che cosa ha cambiato l’Ikea nel nostro modo di immaginare non solo lo spazio, ma la vita? “Le case che siamo” mette in gioco queste e altre questioni attorno al tema complesso della casa che, nelle parole di Luca Molinari, oggi “non è più solo un luogo definito ma è diventata un nuovo paesaggio, uno spazio pubblico in cui si realizzano le nevrosi e le idiosincrasie contemporanee” e un filtro “attraverso cui cercare di leggere frammenti possibili della nostra vita futura”. Gli otto capitoli centrali del libro sono altrettante narrazioni possibili sul tema, che raccontano la casa come “solida”, “dominante”, “sacra”, “trasparente”, “democratica”, “senza radici”, “invisibile”, e infine “la casa che sono”.