Fanfara e taglio del nastro per lo Scoglio della Regina ristrutturato. Un tuffo nella storia di Livorno per il polo hi-tech. Con fotogallery

Sulle note della Fanfara dell’Accademia navale, sarà ufficialmente inaugurata venerdì 9 giugno 2017 alle ore 17.30 a Livorno la struttura dello Scoglio della Regina, restaurata e ampliata, e di tutta la sua area esterna con un nuovo parco pubblico, il “Giardino mediterraneo”. L’intervento di recupero, realizzato negli ultimi anni, ha reso la struttura idonea a ospitare alcune funzioni di eccellenza nel campo della tecnologia e della ricerca. Questo lavoro è rientrato tra le cinque operazioni portanti nel PIUSS “Livorno città delle opportunità”, insieme alla ristrutturazione della Dogana d’Acqua che con lo Scoglio della Regina rappresentano oggi le due sedi del nuovo “Polo della Ricerca e delle alte tecnologie”. Non sono però mancate, per lo Scoglio della Regina, le polemiche relative a parte del progetto di ampliamento per quanto riguarda l’estetica di un edificio affacciato direttamente verso il mare aperto.

A seguito dell’accordo siglato all’inizio del 2017 con Lamma, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Cibm (Centro Interuniversitario di Biologia Marina), Cnr-Ibimet e Ispra, i due complessi diverranno un contenitore high-tech: un centro di ricerca, autentico polo attrattivo, dove le imprese che vogliono fare innovazione, avranno modo di sviluppare idee o creare nuovi prototipi da trasformare poi in prodotti di consumo. Come da crono-programma dei lavori, si è dunque conclusa nei tempi previsti la procedura di collaudo e di certificazione degli impianti, nonché di agibilità degli immobili e alcune attrezzature. Comune e Aamps hanno inoltre lavorato in modo serrato alla rimozione dei relitti di barche abbandonate, alla pulizia dell’arenile e alla sistemazione dell’area verde in modo da procedere con il taglio del nastro.

Per l’occasione, oltre al sindaco di Livorno Filippo Nogarin e a Maria Gloria Giani, vedova dell’Ammiraglio Raimondo Pollastrini alla cui memoria sarà posta una lapide sull’edificio principale, saranno presenti anche l’assessore regionale Cristina Grieco, il comandante generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera Vincenzo Melone, i rettori degli Atenei e i direttori di tutti i Centri di Ricerca che si insedieranno nel nuovo Polo dello Scoglio della Regina e della Dogana d’Acqua (Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna, Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed ecologia applicata “G.Bacci”, Ibimet, Consorzio Nazionale delle Ricerche, Consorzio Lamma, Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant’Anna e Ispra), oltre alla Direzione Marittima della Toscana. Nel programma del pomeriggio inaugurale è prevista infine la scopertura di una statua del maestro Sandro Chia che è posizionata nel piazzale davanti al mare.

NOTE STORICHE

Lo Scoglio della Regina fa parte di quei monumenti storici della città di Livorno, legati alle prime vacanze al mare che portarono – già alla metà dell’Ottocento – alla creazione di strutture ad hoc su quello che è l’attuale viale Italia, ovvero il lungomare che parte da Largo Belvedere (adiacente a piazza Mazzini e all’area dedicata alla cantieristica) per arrivare al Miramare di Antignano, dove la strada si innesta sul tratto urbano della Vecchia Aurelia (in quel punto denominata via del Littorale). Come scrive Giuseppe Piombanti nella sua “Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno” (la cui prima edizione risale ai primi anni Settanta del XIX secolo) fu nel 1846 che il dottore Cerbone Squarci eresse il suo stabilimento balneare (a quel periodo risalgono anche i regi Bagni Pancaldi e Bagni Acquaviva tuttora esistenti) sopra quello che già all’epoca era detto Scoglio della Regina. “Ebbe tal nome perché la regina d’Etruria Maria Luisa avevaci fatto scavare un bagno di forma quadra” scriveva il Piombanti, specificando che nella vasca arrivava l’acqua di mare da quattro appositi canaletti. Sullo scoglio lo stabilimento balneare fu dotato di diverse strutture e venne collegato con il lungomare da un “ponte carrozzabile”.

Nella sua descrizione, l’autore della guida di Livorno scriveva anche: “Contiene una piazza alberata, una palazzotto e le camere da bagno, tutte murate, sono di una libertà e sicurezza assoluta”.  Sono passati 171 anni da quel lontanissimo 1846, nel corso dei quali lo Scoglio della Regina ha continuato a funzionare come bagno, per poi cadere nell’oblio, diventare un rifugio di sbandati e luogo di abbandono di barche, per funzionare poi parzialmente come polo scientifico. Il 9 giugno ci sarà il taglio del nastro che di fatto sancisce la fine di un percorso di ristrutturazione e quindi una rinascita dall’alta valenza scientifica, vista la destinazione dell’opera. Il cancello, il palazzotto ristrutturato, l’illuminazione con lampioni in stile ottocentesco, il grande cancello d’ingresso, e gli arbusti che offrono un tocco di verde nell’area degli edifici, ci riportano idealmente a quello che era lo Scoglio alla metà dell’Ottocento, salvo il nuovo edificio (in uno stile che si avvicina a quello razionalista) e una leggiadra figura che danza su una specie di grande piedistallo. Un insieme scultoreo di grande leggerezza, sulla sfondo del mare che accarezza un pezzo di storia della città. (e.a.)