Il direttore Andris Poga e il pianista Bertrand Chamayou con l’Orchestra Sinfonica Rai (in diretta su Rai3)

Segna il debutto di due giovani artisti dalla carriera internazionale – il direttore lettone Andris Poga (nella foto sopra il titolo, ph. Deinats) e il pianista francese Bertrand Chamayou – il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in programma giovedì 15 febbraio 2017 alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, con replica venerdì 16 febbraio alle ore 20, anche in diretta su Radio3.

Dopo aver mosso i primi passi nel suo paese, dove ha ottenuto prestigiosi premi e dove è diventato direttore musicale dell’Orchestra Nazionale, Andris Poga è balzato agli onori della cronaca per aver sostituito all’ultimo momento direttori come Georges Prêtre, Lorin Maazel e Valery Gergiev. Da allora viene regolarmente invitato dalle Orchestre Filarmoniche di San Pietroburgo e di Monaco, e da formazioni come la NHK in Giappone, l’Orchestre de Paris, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia e l’Orchestre national de France. Per il suo primo concerto con l’Orchestra Rai propone Le carnaval romain composto nel 1844 da Hector Berlioz utilizzando alcuni temi della sua opera Benvenuto Cellini. A seguire un’altra pagina del repertorio francese: il Concerto n. 2 in sol minore op. 22 per pianoforte e orchestra di Camille Saint Saëns, interpretato da Bertrand Chamayou, già protagonista su palcoscenici come quello del Théâtre des Champs Elysées di Parigi, della Wigmore Hall di Londra, del Festival di Lucerna, e con direttori come Semyon Bychkov, Pierre Boulez e Andris Nelsons. Chamayou ha al suo attivo numerose registrazioni di successo, tra le quali l’integrale delle opere di Ravel per pianoforte solo per il quale ha ricevyto l’“Echo Klassik” nel 2016, ed è l’unico artista ad aver ricevuto per quattro volte il premio francese “Victoires de la Musique”.

Bertrand Chamayou (c) Marco Borggreve – Warner Classics 3_preview
Betrayed Chamayou, pianista (ph. Marco Borggreve)

Il programma della serata è completato dalla Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64 di Pëtr Il’ Čajkovskij, scritta in un periodo abbastanza sereno della vita del compositore. La sua fama era ormai salda, e anche come direttore d’orchestra iniziava a riscuotere successi fuori dai confini della Russia. Nell’inverno tra il 1887 e il 1888, compì la sua prima tournée in Europa, durante la quale conobbe Grieg e Brahms e diresse le sue opere a Berlino, Parigi, Londra e Praga. Tornato, si stabilì nella sua nuova abitazione di campagna, a Frolovkoe, nei pressi di Klin: godeva di un bel panorama, era ben arredata, e confinava con un bosco nel quale Čajkovskij faceva lunghe passeggiate. Nella calma insolita di questa situazione si risvegliarono poco a poco tormenti e nevrosi: Čajkovskij iniziò a rimproverarsi per la mancanza di un progetto artistico preciso, per l’assenza di ispirazione. Iniziò a pensare di essere finito. L’ozio gli arrecava tristezza, depressione, paura per il futuro, rimpianti per un passato che non poteva tornare. L’unica possibilità per sopportare l’esistenza era il lavoro. Così nel 1888, più che per una reale esigenza espressiva, ma piuttosto per scacciare i fantasmi che tormentavano la sua psiche instabile, nacque la sua Quinta Sinfonia.

Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani under 35), sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima dell’inizio sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.