I ricciarelli sono buoni non solo per feste natalizie. Un dolcetto che da Siena ha conquistato il mondo

di CHIARA MARTINELLI

Cavallucci, ricciarelli, panforte, sono la triade di dolci senesi di origine medievale apprezzati in tutto il mondo. La pasticceria natalizia della città del Palio si è trasformata in souvenir da portare in dono ad amici e parenti lontani, ricercata e disponibile durante tutto l’anno.Ricciarelli_di_spiena_02

Le storie che si nascondono dietro questi dolcetti sono curiose e affascinanti: i ricciarelli ad esempio si pensa derivino da Ricciardetto della Gherardesca, un cavaliere crociato che volle riprodurre una ricetta orientale, la cui forma fosse ispirata alle “babbucce” dei sultani. In effetti la loro silhouette allungata pare arricciarsi alle due estremità, mentre la raffinatezza degli ingredienti e il loro profumo di marzapane, li rende degni della ricca tavola di un Maraja.images

La tradizione popolare senese ci racconta che i ricciarelli fossero graditi non solo dalle famiglie nobili ma anche dalle guardie cittadine che ne gradivano fare buona colazione inzuppati nel vin santo e nel liquore.

I ricciarelli dal 2010 sono un prodotto Igp, quindi la loro produzione oggi si attiene a un disciplinare rigoroso. Ecco un accenno alla ricetta originale e agli ingredienti base, sebbene vi siano numerose varianti menzionate dallo stesso Artusi:
zucchero semolato 220 gr
albumi. 2
mandorle dolci 200gr
mandorle amare 200gr
scorza di buccia d’arancia (solo per profumare).8000895011398.c

Una raccomandazione per la buona riuscita: l’impasto deve riposare per due giorni prima di essere infornato. Dei ricciarelli esiste anche una variante “moderna” ricoperta di cioccolata, da cui deriva l’appellativo di  ricciarelli rozzi. La consistenza? Fondamentale che siano morbidi e con qualche screpolatura in superficie, altrimenti perderebbero il loro fascino orientale.