Nuovo corso del Museo Marini. Nel 2017 anche una retrospettiva dedicata al film “Camera con vista” girato a Firenze

Nell’autunno del 2017 il Museo Marino Marini di Firenze salirà sulla macchina del tempo, come accade a Hollywood. Tornerà indietro di alcuni anni e ospiterà la mostra celebrativa del trentennale del film del regista statunitense James Ivory, Camera con vista (A Room with a View), tratto dall’omonimo romanzo di E.M. Foster, interpretato da Daniel Day-Lewis, Helena Bonham Carter, Julian Sands e Maggie Smith, di cui Firenze è stata protagonista. Una mostra sul backstage, con immagini assolutamente inedite e che nasce dalla collaborazione fra e con tutte le istituzioni fiorentine, Comune, Regione, Film Commission Toscana, NYU, British Institute, Odeon Firenze e lo stesso regista. Una notizia che sta già appassionando i cinefili e tutti coloro che hanno amato Camera con vista, la cui ambientazione d’epoca è perfettamente calata nelle strade, nelle piazze e nella campagna attorno a Firenze.

Questo evento, come altri che sono stati annunciati è uno dei tanti del nuovo corso del Museo Marini, come annunciato dalla presidente Patrizia Asproni: aprirsi sempre di più alla città, diventare un luogo di aggregazione non solo attraverso le esposizioni ma anche con attività multidisciplinari, in collegamento con altre istituzioni, rafforzando i rapporti con il territorio. Un  museo che deve vivere nella città, per la città e i suoi abitanti. È questo il primo degli obiettivi della prossima annualità del Marini, ed è proprio in questa prospettiva che durante le festività, dal 15 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017, il Marini sarà aperto gratuitamente. Un regalo a Firenze, e un’occasione per cittadini e turisti di conoscere meglio un “pezzo unico” del panorama museale nazionale. Il Museo Marino Marini è un piccolo spaccato della storia dell’arte italiana: l’ex-chiesa di San Pancrazio, un edificio con origini paleocristiane, conserva ancora uno dei più significativi capolavori del Quattrocento, la Cappella Rucellai con il Tempietto del Santo Sepolcro, opera eccelsa di Leon Battista Alberti (nella foto); e infine la collezione delle opere di Marino Marini, tra i più importanti artisti italiani del Novecento, per ospitare la quale fu ristrutturato dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi. Il secondo obiettivo, quello di rafforzare la visibilità internazionale del museo avviando e consolidando una rete di rapporti con altre istituzioni museali nel mondo, porta con sé un’importante novità: la nascita di un Comitato d’Onore.

Dal 2017 una struttura formata da personalità del mondo dell’arte, e non solo, internazionale che avrà il compito di sostenere e promuovere le iniziative del museo. Sarà presieduto da Michela Bondardo, pioniera della contaminazione tra mondo dell’arte e business, attualmente membro del MOMA Contemporary Art Council e ne faranno parte Vittorino Andreoli, psichiatra di fama mondiale e scrittore, membro della New York Academy of Sciences; Sylvia Lahav, esperta di didattica museale, collaborando con i maggiori musei di Londra, dalla Tate alla National Gallery; Nicolas V.iljine, advisor del direttore generale del Museo dell’Hermitage; Maria Vittoria Colonna Rimbotti, presidente dell’Associazione Amici degli Uffizi; Ellyn Toscano, direttore della New York University di Firenze; Alessandro Mendini, architetto, designer e artista di fama internazionale; Laurence Kardish, curatore indipendente e Former Senior Curator of film, The Museum of Modern Art, New York; David Parsons, coreografo, insegnante, regista e fondatore della compagnia Parsons Dance; Jeffrey Schnapp, figura di riferimento nel campo delle digital humanities, fondatore e direttore dello Standford Humanities Lab, poi direttore del metaLAB (at) Harvard, attualmente Chief Executive Officer – Piaggio Fast Forward a Boston.

Non è tutto. La curatela del Museo sarà affidata ad una nuova figura, il Visiting Director, scelto fra direttori e curatori italiani e internazionali, al quale sarà affidata per un anno la programmazione espositiva, avrà il compito di realizzare un progetto ad hoc per il museo attorno al quale ruoteranno tutti gli altri eventi. Il Visiting Director del 2017 sarà Dmitry Ozerkov. Nato a Leningrado nel 1976, è storico dell’arte, curatore del Dipartimento di Arte Contemporanea del Museo di Stato dell’Heritage.
Il Tempietto dell’Alberti sarà uno dei punti da cui partirà il progetto di Ozerkov, che sarà presentato all’inizio del 2017. Un altro degli aspetti dell’attività del Museo Marino Marini che saranno oggetto di prossime azioni di valorizzazione è il potenziamento dell’attività del Dipartimento Educazione, verso le scuole, ma non solo. È un esempio, il progetto “l’Arte tra le mani” avviato nel 2012, per favorire l’accesso all’arte alle persone affette da Alzheimer e ai loro caregivers, racconta l’attenzione del Museo a speciali tipologie di pubblico.L’esperienza del Professor Vittorino Andreoli, membro del Comitato d’Onore, rappresenterà in tal senso un significativo contributo.

Il Museo Marino Marini può contare, da quest’anno, su un contributo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze di 70mila euro che vengono erogati direttamente al Museo, nell’ambito del progetto “piccoli grandi musei” e non più per le singole mostre.

Il Museo resterà chiuso per lavori di ristrutturazione da fine gennaio a fine febbraio 2017 per il nuovo impianto di climatizzazione che consentirà di ospitare iniziative anche importanti, grazie al contributo messo a disposizione dalla Regione Toscana a valere sui fondi FESR e al Comune di Firenze.

Museo Marino Marini: tel. Tel. 055 219432 – e-mail: info@museomarinomarini.itwww.museomarinomarini.it