Chi è capace di risolvere il rebus figurato inviato da Puccini al nipote Carlo? Il “mistero insoluto” in mostra alla Fondazione Ragghianti di Lucca

Prosegue alla Fondazione Ragghianti di Lucca la grande mostra “Per sogni e per chimere”. Giacomo Puccini e le arti visive (fino al 23 settembre 2018), a cura di Fabio Benzi, Paolo Bolpagni, Maria Flora Giubilei e Umberto Sereni, con l’allestimento della celebre scenografa Margherita Palli. L’esposizione approfondisce l’influenza che il compositore e la sua estetica esercitarono sulle arti in Italia tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del XX secolo, restituendo molte scoperte, spunti d’indagine e opere inedite, oltre che rari capolavori assoluti prestati eccezionalmente da musei e collezioni, raccolti per quest’occasione speciale, e che difficilmente sarà possibile rivedere radunati insieme.

Tra i pezzi esposti in mostra, oltre a capolavori della pittura e della scultura italiana, a fotografie, disegni, incisioni, manifesti, mobili, ceramiche e abiti, spiccano anche preziosi documenti autografi di Giacomo Puccini e, fra questi, un curioso “rebus figurato” creato dal Maestro e inviato il 31 gennaio 1910 al nipote Carlo Marsili, di proprietà della Fondazione Giacomo Puccini e abitualmente conservato al Puccini Museum – Casa natale di Lucca, rimasto fino a ora senza soluzione.

Giacomo Puccini, Lettera a Carlo Marsili con rebus, 31 gennaio 1910 bassa

Il rebus figurato era praticato con assiduità da Puccini soprattutto in corrispondenza con i suoi due nipoti Alba Franceschini, figlia di Ramelde Puccini, e Carlo Marsili, figlio di Nitteti Puccini. Il gioco intellettuale e la sfida sono evidenti in questa lettera-rebus, in cui compaiono parole, lettere, disegni e righi musicali con note o simboli, che sono l’arma segreta dell’enigmista-musicista. Il significato del rebus si traduce probabilmente in un linguaggio surreale, ma, fino a oggi, nessuno – studioso o appassionato – è ancora riuscito a sciogliere il senso di questo rebus, che resta un piccolo mistero che ancora dev’essere svelato. È anche una sfida ai visitatori della mostra della Fondazione Ragghianti, che possono trovarlo esposto in una vetrina nella seconda sala del percorso espositivo.

Ecco la trascrizione di ciò che vi compare:

Ti risfido
[nota musicale: si] [disegno di un amo] Olanda
Francia
China
Svezia
[disegno di una tromba] T
dal cc u ango
del nsn cosimo d 100 grammi
100 o l’altra metà è stero.
5+4-8 io, tu [pentagramma in cui, al posto della nota fa, c’è la lettera n]
[disegno di una pera] c è giù di tono p
de’ Tolomei rlo.
at parasoli, spingi barca
La Tondosala. Ko dolorosaGiacomo Puccini, Lettera a Carlo Marsili con rebus, 31 gennaio 1910 (2) bassa
i ? Polvere bianca per le vivande
desinenza di deputato
GP

Non facile da decifrare, ma chissà che qualcuno non ci riesca… (nella foto sopra e il quella a lato le due pagine che contengono il rebus figurato).

LA MOSTRA / La figura di Puccini, grazie alla mostra della Fondazione Ragghianti e al monumentale catalogo che l’accompagna, si rivela in una prospettiva nuova e originale attraverso il suo rapporto privilegiato con molti artisti: in un primo tempo i toscani raccolti a Torre del Lago intorno al Club La Bohème (Ferruccio Pagni, Francesco Fanelli, Angiolo e Lodovico Tommasi), poi Plinio Nomellini, Luigi De Servi, Paolo Troubetzkoy; infine, in special modo, Galileo Chini, oltre ad altri contatti con pittori, scultori, scenografi, da Conconi a Boldini, da Cambellotti a Previati, da Hohenstein a Cappiello. È inoltre investigata, sulla base di ricerche d’archivio, l’esistenza di ulteriori legami di Giacomo Puccini con il mondo delle arti, analizzando il suo gusto visivo e l’evoluzione che esso subì nel corso del tempo, e le reciproche connessioni tra l’estetica del compositore e quella della pittura e scultura italiane dagli anni Ottanta dell’Ottocento fino alla metà del terzo decennio del XX secolo. Ne emerge per la prima volta un quadro non episodico, ma che delinea i tratti di una sensibilità e di un clima espressivo di cui Puccini fu volta a volta interprete, talora ispiratore, spesso intuitivo e geniale tramite.

Come scrive Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti e co-curatore della mostra, «l’itinerario che ne risulta parte dal tardo-naturalismo e dall’ultima stagione scapigliata di quella Milano in cui Puccini studiò e riportò i primi successi, attraversa il paesaggismo post-macchiaiolo dei bohémiens toscani, conosce momenti fondamentali in un certo Simbolismo sognante d’inizio Novecento, in un filone artistico versiliese-ligure, nelle propaggini italiane del modernismo internazionale, per culminare nell’esotismo orientaleggiante che avrà la massima ed estrema espressione musicale in Turandot».

  • “Per sogni e per chimere”. Giacomo Puccini e le arti visive è una mostra della Fondazione Ragghianti (aperta a Lucca nella sede di via San Micheletto 3 dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 19) realizzata in collaborazione con la Fondazione Giacomo Puccini, il Centro studi Giacomo Puccini e la Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, dei Comuni di Lucca, Viareggio, Massarosa e Pescaglia, e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Numerose, peraltro, le collaborazioni istituzionali instaurate in un’ottica di sistema e di marketing territoriale, con l’Associazione Musicale Lucchese, il Teatro del Giglio, l’Associazione Lucchesi nel Mondo, la Fondazione Banca del Monte di Lucca e il Festival Pucciniano di Torre del Lago.
  • Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti
    Complesso monumentale di San Micheletto
    Via San Micheletto 3, Lucca
    Orario: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 19
    Biglietto intero 5 euro, ridotto 3 euro
    Visite guidate su prenotazione (50 euro) per gruppi
    Visite guidate gratuite (comprese nel prezzo del biglietto) tutti i mercoledì e venerdì alle ore 17:30
  • e-mail: info@fondazioneragghianti.it | sito web: www.fondazioneragghianti.it
    info: tel. +39 0583 467205