Aprile Jazz. Una lapide per ricordare Piero Ciampi sulla casa natale in via Roma a Livorno. Fino all’ultimo minuto…

“Io, sottoscritto, nato il 28 settembre del 1934, morto circa una settimana prima o dopo, non ricordo” così scrisse una volta Piero Ciampi, cantautore e poeta livornese nato a Livorno in via Roma 1, al secondo piano, di venerdì, alle ore 9. Il caso vuole che la casa natale di Piero si trovi esattamente di fronte ad un’altra ‘casa natale’ famosa dove, cinquanta anni prima, nacque un altro grande artista livornese, Amedeo Modigliani.

Piero Ciampi, che morirà a Roma il 19 gennaio 1980, fu autore di canzoni indimenticabili come “Tu no”, “Andare, camminare, lavorare”, “Adius”, “Fino all’ultimo minuto”, solo per citare alcune delle più famose. Fu un geniale precursore dei tempi e straordinario innovatore, sia per il linguaggio sia per i temi affrontati nei suoi testi. Per definire la peculiarità e l’originalità di Ciampi, Gianmaria Testa, bravo cantautore italiano, scomparso troppo presto nel 2016, disse che “Ciampi sta alla canzone come il jazz alla musica”.

Ecco quindi l’idea del Comitato Unesco Jazz Day Livorno e della Banda Città di Livorno di promuovere, nell’ambito della settima edizione del JAM Jazz Appreciation Month Livorno – Aprile 2018, una giornata, domenica 29 aprile, interamente dedicata a Piero Ciampi. La JAM Jazz Appreciation Month Livorno è un evento che si svolge per tutto il mese di aprile, a cura del Comitato Unesco Jazz Day di Livorno, con un programma di 29 appuntamenti tra concerti, conferenze, interventi teatrali, presentazione libri e mostre sul più spettacolare fenomeno musicale dell’ultimo secolo, il jazz, simbolo di multietnicità, solidarietà, internazionalismo, interclassismo, comunicazione.

L’omaggio a Ciampi del 29 aprile 2018 è realizzato in collaborazione con il Comune di Livorno, l’Associazione Premio Ciampi, Amaranta Service-Casa Modigliani. La giornata avrà inizio la mattina, alle ore 11.00, quando sul palazzo al numero 1 di via Roma, dove Piero Ciampi nacque nel 1934, sarà inaugurata una lapide in suo ricordo. Alla cerimonia saranno presenti oltre ai membri del Comitato Unesco Jazz Day di Livorno (Andrea Pellegrini, Maurizio Mini, Chiara Carboni, Massimo Zocchi, Lauro Lubrano), il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, Massimiliano Mangoni presidente del Premio Ciampi, e la Banda Città di Livorno diretta dal maestro Massimo Ferrini e presieduta da Massimo Zocchi. La banda  eseguirà alcuni brani tratti dal repertorio di Ciampi. E poi ci saranno anche Gianfranco Reverberi, musicista e compositore, amico e coautore di molti brani di Piero Ciampi, e i musicisti Beppe Scardino, sax, e Tony Cattano, quest’ultimo trombonista e autore di fama internazionale che fa parte del gruppo jazz quintetto di Livorno di Andrea Pellegrini che ha ricevuto proprio dalle mani di Gianfranco Reverberi il premio speciale della giuria al premio Ciampi 2016 per il disco che porta proprio il titolo “Fino all’ultimo minuto: le musiche di Piero Ciampi in Jazz”. I due musicisti eseguiranno la melodia del brano ‘Fino all’ultimo minuto’ di Gianfranco Reverberi, in un arrangiamento di Andrea Pellegrini e Nino Pellegrini, e lo faranno l’uno dalla finestra della casa natale di Ciampi, l’altro dalla finestra della casa natale di Modigliani.

L’idea di collocare una lapide in ricordo del famoso cantautore sulla facciata della sua casa natale, in considerazione dell’alto valore culturale della sua opera, è stata avanzata nel 2017 da Andrea Pellegrini, assieme al Comitato Unesco Jazz Day Livorno e all’Associazione banda città di Livorno; idea accolta con favore dal Comune di Livorno che ha sostenuto l’iniziastiva.
Fra le tante canzoni di Piero Ciampi che hanno lasciato un segno ce n’è una che ha un titolo fortemente simbolico. È stata scritta proprio dal grande Gianfranco Reverberi. Si tratta di “Fino all’ultimo minuto”. Il Comitato ha scelto proprio questa frase, questa specie di aforisma per riassumere in poche parole l’esperienza di Piero Ciampi.
La lapide (realizzata dalla ditta Ma.Gr.Af., su progetto dell’architetto e designer Chiara Carboni, con logo originale di Riccardo Bargellini, installata dall’Impresa edile Saviozzi) conterrà, infatti, il testo “Qui nacque Piero Ciampi, 1934 – 1980, poeta e cantautore fino all’ultimo minuto”. Quella che sembra una frase riferita a un periodo temporale in realtà, è vista dai promotori dell’iniziativa come un riferimento spaziale e modale: Piero Ciampi ha, infatti, vissuto la propria vita autenticamente, fino in fondo, ‘veramente’.
Per dare risalto a questo valore il Comitato Unesco Jazz Day Livorno ha invitato all’inaugurazione proprio Gianfranco Reverberi, che durante l’ultima edizione del Premio Ciampi ha ricevuto il premio livornese La Canaviglia, su proposta ancora di Andrea Pellegrini e del comitato Unesco Jazz Day Livorno, e che recentemente è diventato presidente onorario del Comitato stesso. Reverberi ha accettato con grande piacere l’invito e sarà protagonista di un incontro con il pubblico che si terrà sempre domenica 29 aprile, alle ore 15.00, presso il locale Sketch in via Cambini n. 3, a pochi metri dalla casa natale di Ciampi. Durante l’incontro Reverberi racconterà la propria esperienza musicale e umana e il proprio rapporto con i più famosi cantautori italiani e in particolare con Piero Ciampi.

Con la giornata del 29 aprile si stringe sempre più quindi il rapporto tra la grande canzone italiana è Livorno; rapporto già forte grazie alla presenza in città del prestigioso Premio Ciampi attivo da oltre 30 anni e grazie alle esperienze artistiche dei livornesi Nada, Bobo Rondelli, Luca Faggella e di un’infinità di autori operanti nel mondo del rock d’autore e della canzone. D’altronde Piero Ciampi è unanimemente riconosciuto come uno dei più importanti artisti italiani del secondo Novecento. Inserito nella corrente della grande canzone d’autore italiana al pari di Fabrizio de Andrè, Bruno Lauzi, Luigi Tenco e tutti gli altri, egli occupa in questa corrente uno spazio personale e unico, con i suoi testi iperrealisti e le sue interpretazioni crude e toccanti. Le sue canzoni creano degli squarci luminosi sui veli dell’ipocrisia borghese senza per questo essere canzoni di lotta nel senso classico e svelano pulsioni, passioni, sofferenze e gioie autentiche, tracce di una vita vissuta veramente senza compromessi.
“Una vita piena di errori – afferma Andrea Pellegrini – che non si pone come modello ma come compagna alle nostre stesse vite; una vita che sembra dire non tanto “ecco come si fa e come si dovrebbe fare” ma piuttosto “Questa è la mia vita ed essendo io un artista non posso che cantarla” e magari anche “Ecco la mia storia: può farti compagnia”.  Molti altri cantautori e poeti di quel periodo raccontano molte vite: la vita di Marinella, di Bocca di rosa, di un Piero soldato che muore tra i papaveri in un fosso, di un generale, di un pescatore, di mamme sole di amanti tradite. Altri cantano con ironia; altri tirano fuori uno humor graffiante, tipico della gente di mare, ma solo Piero ha parlato quasi esclusivamente della propria vita, delle proprie giornate delle proprie notti, usando le stesse parole e lo stesso tono che usava quando – come ricorda spesso Gianfranco Reverberi – parlava con lui “.