Anemone, il fiore del vento protagonista dei nuovi orecchini Lebole Gioielli disegnati dall’artista toscano Paolo Perugini

L’arte e la creatività d’artista si fondono ancora una volta con i bijoux di Lebole Gioielli, brand toscano di grande tendenza. La nuova collezione di Lebole Gioielli è stata infatti disegnata e realizzata dall’artista toscano Paolo Perugini che ha scelto come soggetto l’anemone. Si compone di una coppia di orecchini asimmetrica che viene coniugata in due misure. Usando due figure geometriche diverse come base, viene inciso a traforo in giapponese “ANEMONE” nel rettangolo e “FIORE” nel triangolo. Nella collezione vengono usate antiche sete giapponesi stese sopra un cuoio molto sottile e viene poi inserita all’interno dell’orecchino una lastra di ottone libera che crea dei giochi di luci e di movimenti molto particolari. Le parti in metallo sono ottone galvanizzato oro e le pietre naturali colorate sono abbinate ai tessuti usati (sopra il titolo un particolare degli orecchini della collezione “Anemone”, in basso a destra una coppia di bijoux in rosso).

Anemone rosso

Originarie delle Cina e naturalizzatesi poi in Giappone, le prime piante di anemone a fioritura tardiva furono portate da Shangai a Londra, nel 1844 dal famoso cacciatore di piante scozzese Robert Fortune, lo stesso che introdusse la pianta del tè dalla Cina all’India. Il nome del fiore deriva dal greco Anemos che significa fiore del vento; infatti, l’anemone è un fiore molto delicato e fragile, i cui petali vengono spazzati via dal vento facilmente. Una leggenda narra che Anemone fosse una ninfa della corte di Flora. Un giorno Zeffiro e Borea s’innamorarono di lei, ma Flora indispettita decise di punirla tramutandola in un fiore. Il fiore fu destinato a schiudersi precocemente così da subire i venti forti, e spargere nell’aria i suoi petali, in modo che all’arrivo del venticello Zeffiro il fiore fosse già avvizzito. I latini utilizzavano questi fiori come un potente amuleto per scongiurare malattie e disgrazie, come ci ricorda Plinio il Vecchio nella sua Historia Naturalis, dove si raccomandava di cogliere il primo fiorito nell’anno, chiuderlo in un sacchetto rosso di tela e portarlo vicino al cuore per scongiurare malocchio e febbre. Considerato il simbolo della fragilità e della caducità delle cose, l’anemone rappresenta anche il presagio di una speranza che nasce dopo la tristezza (www.lebolegioielli.it).