Ai Magazzini Generali un nuovo progetto di Carico Massimo con la mostra “Advection” di Marco Belfiore e Agathe Rosa

La Fondazione Carico Massimo, in collaborazione con il Comune di Livorno e all’interno di Cantiere Toscana ( progetto sostenuto dalla Regione Toscana nell’ambito di Toscanaincontemporanea2017) riapre la nuova stagione con una doppia personale di Marco Belfiore e Agathe Rosa.  Artista con un percorso delineato il primo e una giovane artista la seconda, i due propongono un nuovo progetto pensato appositamente per gli spazi dei Magazzini Generali di Livorno (via della Cinta Esterna), in cui, pur lavorando in modo autonomo, si percepisce un dialogo grazie alla condivisione di temi comuni. Così nasce la mostra Advection. La trasformazione continua e non sempre controllata, il tentativo di fissare quello che fugge, l’imprevisto, il caos, il fluido, il movimento: questi sono alcuni elementi che legano le ricerche di Marco Belfiore e Agathe Rosa (nella foto una sua performance). Partendo da questo comune interesse verso la mutevolezza delle cose per effetto dell’ambiente circostante, gli artisti inventano sistemi e formule per poter studiare o prevedere, attraverso le loro ricerche, l’attitudine di un dato elemento il cui “movimento” è dipendente da fattori indipendenti, se vogliamo un incessante studio sull’imprevedibile.

L’avvezione (advection) identifica il trasporto di una quantità di un elemento dato dal movimento dell’ambiente circostante. Possiede una componente legata all’evoluzione di una variabile dipendente (l’elemento), sotto il controllo di una variabile indipendente (ambiente circostante). L’avvezione è spesso confusa con la convezione (avvezione + diffusione) e limitata alla meccanica dei fluidi, ma è utilizzata anche in matematica statistica e nei teoremi del caos.
Da sempre attratto dalla realtà nei suoi aspetti più contraddittori, nelle sue opere Marco Belfiore (Rovereto, 1971) tende a portare alla luce banalità e verità nascoste talvolta con un taglio sottilmente ironico e critico. Alcune volte si concentra sulle relazioni tra persone, animali, oggetti e luoghi ben specifici, altre trae spunto direttamente da icone e tematiche entrate prepotentemente nell’immaginario collettivo; in ogni caso Belfiore tende a far emergere piccoli paradossi, tic e disfunzioni presenti in ciò che analizza. Utilizza qualunque mezzo espressivo, anche se il disegno, il video, l’animazione e la musica elettronica sono i linguaggi a lui più congeniali.

Agathe Rosa (Annecy-Le-Vieux, 1987) lavora con diversi media come la fotografia, il disegno, l’installazione, la performance e l’architettura effimera. Sono tutti linguaggi che le permettono di esplorarsi spingendo al limite e oltre le proprie conoscenze. Sopraffatta da una grande curiosità, nei suoi lavori ritroviamo studi che la portano spesso ad esplorare confini sia della percezione che dello spazio fisico. La luce, l’aria, i movimenti cosmici e i fenomeni psicofisici sono la base scientifica vibrante della sua ricerca artistica.Si laurea in 2011 alla Scuola Nazionale Superiore d’Architettura di Marsiglia dove discuta la tesi “Il tempo dato al pensiero critico”. Vive e lavora tra Marsiglia e Siena. Tra le mostre più recenti: “Carnet” – progetto Sussurri a cura di Michela Eremita (Siena, 2017), “Mi sono svegliata prima dell’alba” – mostra personale al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele de Grada” (San Gimignano, 2016), personale alla Galerie l’Inattendue (Paris, 2015). Nel 2016 è invitata alla residenza d’artista “Itinera” con la Galleria Fuori Campo di Siena e nel 2015 vince il premio Fenice Contemporanea in Val d’Elsa.

Mostra realizzata in collaborazione con: Regione Toscana, Giovani si, Comune di Livorno
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