A Livorno tra umorismo, satira e non solo. Tre giorni con “Il senso del ridicolo” (25 personaggi e 24 appuntamenti). Apre Paola Cortellesi sul palcoscenico del Teatro Goldoni

Finalmente ci siamo! Tre giorni di risate, per parlare, per parlarsi, per riflettere… Dal 28 al 30 settembre 2018 arriva a Livorno (quartiere della Venezia, piazza del Luogo Pio, piazza dei Domenicani – previste dal Comune modifiche alla viabilità e alla sosta) la terza edizione del festival Il Senso del Ridicolo, dedicato all’umorismo, alla comicità e alla satira con tantissimi ospiti e iniziative. Il festival, diretto da Stefano Bartezzaghi e promosso da Fondazione Livorno, è gestito e organizzato da Fondazione Livorno – Arte e Cultura, con la collaborazione del Comune di Livorno e il patrocinio della Regione Toscana. In programma 24 incontri ai quali parteciperanno 25 personaggi famosi.

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Paola Cortellesi

Il programma – «Stelle o caporali?». La domanda è l’anagramma del nome e cognome di Paola Cortellesi, l’attrice, comica e cantante che è l’ospite d’onore della prima serata del festival Il senso del ridicolo, alle 21.30 al Teatro Goldoni. La domanda ci rimanda le attrazioni del varietà e il nonsense di Totò e, nella sua assurdità, ci ricorda quanto vasto sia il mondo della risata, dell’umorismo, del gioco.

Da bambini si ride anche per un enigma risolto, per una parola inventata, per un gioco logico che si è compreso: era quanto succedeva con il «Dirodorlando», storica trasmissione della Tv dei Ragazzi a cui è dedicata la lectio magistralis dialogata fra due dei suoi autori: la grande scrittriceBianca Pitzorno e il traduttore e autore tv Davide Tortorella, che all’epoca in cui collaborava al Dirodorlando andava alle scuole medie inferiori (venerdì 28 settembre, ore 17,30). Nella stessa serata, spazio anche a Alighiero Boetti con “Ababa – La stanza dei giochi”. Parlando di serragli, è un bestiario anche quello della Rete. La sociolinguista Vera Gheno e il filosofo della comunicazione Bruno Mastroianni descriveranno la «fattoria degli animali social» (sabato 29 settembre,ore 15,30): gli esemplari più comuni e i più bizzarri che popolano le piazze telematiche e i loro comportamenti. Animali veri e propri sono invece le galline a tendenza suicida che Carlo Emilio Gadda descrive in una pagina della «Cognizione del dolore». Persino in un libro con quel titolo, infatti, la comicità si disputa la scena con il tragico. Del resto è la lezione di Amleto, di cui Gadda è stato un fine esegeta e di cui è un conoscitore appassionato l’attore Fabrizio Gifuni, che regala a Livorno una sua scelta delle pagine in cui il teatro gaddiano del mondo si fa più grottesco, e amaramente esilarante (ore 21).

L’umorismo ha le sue condizioni, come la singletudine femminile su cui la giornalista Irene Soavesi è lungamente documentata tramite i galatei e la manualistica dedicata all’argomento. Ecco la giornata di domenica 30 settembre. Ma l’umorismo ha anche i suoi ambiti e mezzi di comunicazione. Prendiamo la fotografia: come può l’arte che si imprime con la luce che colpisce la realtà arrivare a essere perfettamente surreale, comica, assurda? Di questo ci parla Michele Smargiassi (ore 12). Oppure il genere letterario del fantasy. È proprio vero che sia impermeabile all’ironia e al comico? Se non bastasse l’esempio incarnato da Bianca Pitzorno, a dimostrare che non è affatto così sarà l’incontro della scrittrice e conduttrice radiofonica Loredana Lipperini (ore 17.30). Nell’ambito della politica, com’è che una volta dare del «buffone» a un onorevole era un insulto cocente, mentre i politici contemporanei arrivano a fare scene da puro cabaret? Ne discutono un giornalista che ha seguito da molto vicino le primarie e le elezioni americane, Francesco Costa, e un politico che dopo essere stato parlamentare è tornato a fare politica «dal basso», Giuseppe Civati.

Tutti i dettagli del programma su www.ilsensodelridicolo.it